Elezioni FIGC: non sono bastati ben quattro scrutini per trovare il successore di Carlo Tavecchio (il presidente del CONI Giovanni Malagò probabile commissario).
Il successore del dimissionario Carlo Tavecchio non è stato ancora trovato: la FIGC sarà commissariata. L’assemblea elettiva a Fiumicino si è infatti chiusa con una fumata nera, anzi nerissima, dopo che la quarta votazione (in cui erano in ballottaggio i due candidati più votati al terzo turno) non ha visto nessuno superare la soglia del 50%: Gabriele Gravina (presidente della Lega di Serie C) ha infatti ottenuto il 39,06% (in linea coi precedenti scrutini), mentre Cosimo Sibilia l’1,85% (ma aveva invitato la sua lega, i Dilettanti, a votare scheda bianca, sancendo di fatto la crisi). Dalla sfida finale era rimasto fuori il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Damiano Tommasi. Queste le parole di Carlo Sibilia: “Dopo aver in ogni modo cercato un accordo che potesse avere una convergenza, non ci sono le condizioni per poter procedere. Ai Dilettanti ho chiesto di votare scheda bianca. Avevamo un accordo per Gravina presidente, ma loro problemi all’interno”. Gabriele Gravina ha prontamente replicato a Sibilia: “Non stiamo a parlare di proposte di accordo, che definisco volgare. Non potevo accettare la presidenza a dispetto di un progetto. Non è la sconfitta del calcio italiano, è la sconfitta di una classe dirigente”. Ora la palla passerà al Coni, che dovrà decidere a breve (24-48 ore) il nome del commissario. Sembra concreta la possibilità per cui a prendere le redini della Federcalcio sarà lo stesso presidente del comitato olimpico, Giovanni Malagò. Il commissario assumerà tutti i poteri del consiglio federale per una durata dai tre mesi in su. È comunque certa una cosa: il caos, scaturito dalla clamorosa esclusione della Nazionale dai prossimi Mondiali, non è ancora terminato, lasciando il movimento ancora senza una guida, tale da far partire il rilancio del calcio italiano.