“Lo Svimez parla di esodo dal Sud. Mi chiedo quando intendiamo affrontare il tema dell’esodo dall’Italia… Dispiace sentir parlare di spesa pubblica tra le cause e ancora di rapporto nord/sud in un mondo globale”. Ha l’amaro in bocca di chi sa di aver vissuto appieno i 16 anni della ricerca e oltre nella storia, non solo economica del nostro Paese, il salentino di nascita Eugenio Filograna, milanese di adozione, con uno degli studi professionali più accorsati e qualificati sul piano internazionale. Già Senatore della Repubblica, Filograna investe in diversi settori economici al Nord quanto al Sud e si distinse all’inizio del duemila per il tentativo di salvataggio di Postal Market, avendone visto tutte le potenzialità che avrebbero poi determinato il successo di Amazon. Un salvataggio di fatto impedito dal sindacato.
E questo sarebbe molto in linea con chi come me aveva intuito che occorreva coraggio per offrire in alcune aree del paese lo stesso lavoro più retribuito e in altre meno. Lo chiamavamo gabbie salariali. Brutta espressione. Ma già si fa. Già si deve fare. Ma pare che in Italia non sappiamo costruire una verità condivisa sulla scorta delle notizie che pure ascoltiamo.
“In estrema sintesi – prosegue un convinto quanto appassionato Eugenio Filograna – non volendo sentirmi Cassandra sin dai tempi di costituzione di Ameco e Workforce rispettivamente centro studi e agenzia del lavoro, avevo intravisto e suggerito una via d’uscita nel fare e non più enunciare la semplificazione normativa, rendendo il territorio attraente e inserendo flessibilità nel mercato del lavoro. Non basta ridurre il cuneo fiscale, ma rendere lo stato efficiente. Capisco che possa richiedere tempo. Perciò occorre visione e coraggio, opzionando un taglio di stipendi a fronte di una politica industriale vera.
Superando le logiche della spesa pubblica che hanno finito per drogare al Sud quanto al Nord una classe imprenditoriale diventata famelica e vorace solo di prebende. Guardiamo invece a chi ce l’ha fatta e sono i tanti. A chi è rimasto al Sud vincendo tantissimi sovra costi ambientali e chi al nord superandone anch’esso tanti, rendendo la propria azienda competitiva ed internazionale. Solo così avremmo diritto di celebrare e piangere manager coraggiosi e visionari come Marchionne capaci di rendere internazionali le nostre capacità produttive e di impresa”.
“Lo Stato deve lasciare l’opzione al lavoratore, svantaggiato secondo le direttive comunitarie, di autoridursi lo stipendio sino al massimo del 30% del contratto collettivo” – conclude senza mezzi termini Eugenio Filograna, che muove rilievi precisi al sindacato, in particolare alla Cgil. “Esiste da molto tempo la direttiva comunitaria che individua, con elenco preciso e dettagliato, la categoria degli svantaggiati.
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