La Procura di Napoli sta portando avanti un’inchiesta sui cosiddetti finti insegnanti di sostegno, focalizzando l’attenzione su alcuni istituti che per anni hanno rilasciato documenti ritenuti quanto meno sospetti.
Come riportato dal quotidiano “Il Mattino”, un’abilitazione sul mercato clandestino dei falsi diplomi costerebbe fino a 10mila euro. Per ottenere un’abilitazione all’insegnamento come docente di sostegno, sarebbero anche stati organizzati master e corsi di formazione, con consegna di attestati e documenti in grado di dimostrare una specializzazione solo virtuale (decisiva a scalare le graduatorie per il sostegno).
Al centro dell’inchiesta non vi sono soltanto istituti scolastici, ma anche alcune realtà che rilasciano attestati solo a mezzo posta elettronica, dopo corsi formativi (con tanto di punteggio) che vengono tenuti rigorosamente on line. Gli accertamenti non riguardano solo candidati all’insegnamento, ma anche docenti attualmente in servizio.
Desta poi scalpore quanto accaduto domenica 2 dicembre all’interno del Provveditorato agli studi di Salerno, dove si è verificato un rogo all’interno dell’archivio. Tale episodio potrebbe celare l’intenzione di distruggere le possibili prove di una serie di falsi diplomi, ricollegandosi quindi all’inchiesta condotta della Procura partenopea.
Articolo pubblicato il: 11 Dicembre 2018 10:53