Emergenza Coronavirus a Napoli: da oggi online il modulo per il fondo comunale di solidarietà. Commissione Welfare chiede di allargare platea dei beneficiari.
Partirà oggi la presentazione delle domande per l’accesso al Fondo Comunale di Solidarietà Il Cuore di Napoli, istituito con la delibera di Giunta Comunale 91 per assicurare alle persone senza reddito beni di prima necessità. Un atto approvato, ha spiegato l’assessora Buonanno, dopo un confronto con la stessa commissione e che ha dato vita a un fondo di natura mista, costituito da 1 milione di euro di fondi comunali, dai 7 milioni e 300mila euro assegnati alla città di Napoli dalla Protezione Civile nazionale e da eventuali altre risorse donate alla città da enti o privati.
A beneficiarne, secondo una valutazione compiuta alla luce delle indicazioni contenute nell’ordinanza 658 della Protezione Civile e dopo un confronto con gli assessori al Welfare degli altri Comuni italiani, saranno i cittadini residenti nel Comune di Napoli, anche titolari di residenza di prossimità, che non abbiano reddito o lo abbiano perso a causa delle misure restrittive imposte per il contenimento dell’emergenza. Trecento euro la somma destinata a ogni nucleo familiare, che potrà essere utilizzata entro il limite di 100 euro a settimana per acquistare beni alimentari e di prima necessità negli esercizi commerciali della media e grande distribuzione che risponderanno alla manifestazione di interesse aperta ieri dal Comune. Venticinquemila i nuclei familiari che saranno raggiunti in prima istanza, secondo i calcoli elaborati dall’Amministrazione, ferma restando la possibilità di ampliare la platea qualora si rendessero disponibili ulteriori risorse o non si raggiungesse il numero di domande previste. Rimangono fuori, invece, quanti possono accedere ad altre forme di sostegno al reddito previste dalle normative nazionali. Il modulo per gli aventi diritto sarà disponibile da oggi sul sito del Comune, sarà compilabile on line e sarà affiancato dal numero telefonico 0817955555 per l’assistenza a quanti non fossero in grado di compilarlo direttamente e dai Caf riconosciuti dal Ministero dell’Economia e convenzionati con il Comune.
Attraverso i codici fiscali, che saranno incrociati con quelli inseriti negli elenchi dei beneficiari del reddito di cittadinanza e con quelli in possesso dei Servizi Sociali Territoriali, sarà garantita la massima trasparenza. Il Pin assegnato a ogni beneficiario permetterà di utilizzare la somma disponibile al momento del pagamento nel negozio convenzionato, che sarà poi rimborsato dal Comune in tempi rapidi. L’assessora ha poi chiarito, rispondendo alla denuncia della commissione del prelevamento di beni alimentari dalla Mostra d’Oltremare e della successiva distribuzione ad alcune famiglie di Scampia ad opera di consiglieri municipali, che fino a questo momento alla Mostra hanno avuto accesso solo la Caritas e la Comunità di Sant’Egidio. Solo oggi, a seguito della donazione di molti beni deperibili, si è deciso di aprire alla collaborazione delle Municipalità, ma resta ferma la condanna per qualsiasi forma di prelevamento e distribuzione di beni con forme e finalità diverse da quelle autorizzate. Numerose le osservazioni proposte dai consiglieri intervenuti sulle modalità di funzionamento del Fondo e sulla platea di aventi diritto. Andrea Santoro (Misto-Fratelli d’Italia) ha chiesto di conoscere il criterio con cui saranno elaborate le domande e i tempi di pagamento degli esercenti, che dovranno essere rapidi per non scoraggiarne la partecipazione. Alessia Quaglietta (Partito Democratico) è intervenuta sulla possibilità di partecipazione degli occupanti gli alloggi popolari e sul tipo di partecipazione riconosciuto ai Caf. Marta Matano (Movimento 5 Stelle) si è espressa sull’allargamento della platea di esercenti convenzionabili in modo da includere i negozi di prossimità e ha sollecitato una maggiore partecipazione dei Servizi Sociali.
Laura Bismuto (Misto) ha proposto di ampliare il numero di associazioni che possono partecipare al prelievo e alla distribuzione dei beni stoccati alla Mostra, prevedendo anche il ricorso ai tanti lavoratori della Napoli Servizi in ferie forzate e ai Lavoratori Socialmente Utili ora sospesi, e di allargare la platea dei beneficiari e la tipologia dei beni acquistabili con le risorse del Fondo.
La presidente Maria Caniglia, infine, ha invitato a distinguere i nuclei familiari più numerosi da quelli individuali, prevedendo una proporzionalità delle risorse da destinare. Differenziando, inoltre, le risorse nazionali, che possono essere destinate solo all’acquisto di beni alimentari e di prima necessità, da quelle comunali, si potrebbe prevedere un loro utilizzo anche per l’acquisto di farmaci e per il pagamento di utenze.