Anche chi non ha mai toccato una sigaretta ha un maggior rischio di morire da adulto per problemi respiratori se è cresciuto in una casa dove invece si fumava. Lo ha scoperto uno studio della American Cancer Society pubblicato dall’American Journal of Preventive Medicine.
Anche vivere con un fumatore da adulto ha conseguenze gravi, spiegano gli autori, con un aumento del 9% della mortalità per tutte le cause, del 27% di morte per ischemia cardiaca, del 23% per ictus e del 42% per Bpco. “Lo studio – concludono – conferma la necessità di ridurre l’esposizione al fumo passivo lungo tutta la vita“.
Il fumo passivo è la risultanza del fumo espirato dal fumatore attivo sommato al fumo prodotto dalla combustione lenta e imperfetta (400-500°C) della sigaretta lasciata bruciare nel portacenere o in mano fra un tiro e l’altro. L ‘entità del danno legato all’esposizione al fumo passivo è poi legato a alcune variabili come il numero di sigarette fumate, la grandezza dell’ambiente dove si fuma, il livello di catrame, la durata dell’esposizione e la ventilazione dell’ambiente. Va comunque ricordato che essendo diluito nell’aria ambiente, ha un minore impatto sul non fumatore. Il legame tra il fumo passivo ed i rischi alla salute risulta sconosciuto da circa 8 italiani su 10.
Vivere in un ambiente piena di fumatori, risulta esposto ad un alto rischio indipendentemente dalla propria volontà, di tumore del polmone per non parlare dei disturbi respiratori soprattutto nel corso dell’infanzia e dei problemi cardiovascolari. Senza dimenticare che il fumo è uno dei principali fattori di rischio anche per altre neoplasie come il cancro al seno, all’utero ed al pancreas.
Dagli studi risulta che anche nell’organismo dei non fumatori si accumulano le sostanze nocive sia nella saliva che nelle urine. Infatti si rileva la presenza di cotinina,la sostanza nella quale l’organismo trasforma la nicotina in una quantità che è pari all’1% rispetto a quella presente nel convivente, inoltre può essere dannoso per i bambini, che corrono un rischio di infezioni quattro volte superiore al normale.
Si indebolisce il loro sistema immunitario e diventano allora più sensibili a contrarre tracheiti, difficoltà respiratorie, tonsilliti, raffreddori ed attacchi di asma per non parlare poi degli effetti negativi anche durante la gravidanza.
Solo così è possibile difendere la salute di tutti i cittadini, mettere a conoscenza dei dati e delle realtà spaventose che devono fare riflettere e pensare specialmente alle persone più a rischio,gli ammalati, le donne in gravidanza ed i bambini.
Articolo pubblicato il: 12 Settembre 2018 15:00