Nati da un’idea del direttore del Parco Archeologico di Ercolano, Francesco Sirano, “Gli Ozi di Ercole” hanno subito incontrato non solo il favore del pubblico, ma sono ormai diventati un consueto e piacevole appuntamento fisso, che vuole sottolineare come un sito archeologico così importante come questo di Ercolano, può anche essere veicolo importante e fondamentale per la cultura al di là dell’aspetto strettamente archeologico, poiché vengono coinvolti scrittori, attori, musicisti e perché no, anche stimati archeologi, tutti proiettati verso un fine comune: aggregazione e condivisione di quegli aspetti fondamentali che solo con la cultura, ad ampio raggio, si può ottenere così bene.
Il lusinghiero successo delle prime due edizioni è testimoniamo ampiamente dall’ottimo esito di questa bellissima iniziativa e già al primo incontro, che si è tenuto lunedì 18 settembre, che ha inaugurato la terza edizione 2023, si è registrato ancora una volta una massiccia presenza di pubblico. Quest’anno il tema centrale dell’edizione 2023 è dedicato al “desiderio”, nelle sue forme più molteplici, dalle sue origini fino ai giorni nostri. Ancora una volta si è deciso di iniziare questa terza edizione nella suggestiva e coreografica cornice delle terme maschili del Parco Archeologico di Ercolano, in una serata che definirei magica, ed emozionante nonostante il forte tasso di umidità che non ha assolutamente impedito agli ospiti e agli organizzatori di iniziare nel migliore dei modi questa III° edizione degli “Ozi di Ercole”. “Ozi” che hanno visto dialogare lo scrittore di origini egiziane, naturalizzato statunitense André Aciman con Gennaro Carillo e Paolo Di Paolo nell’incontro dal titolo molto significativo “Il desiderio dell’attesa “. “È l’aspettare, l’aspettarsi qualcosa da qualcuno, «ciò che rende la vita vivibile». Ma è anche ciò che la rende inquieta, sospesa com’è tra la «bramosia» di un oggetto irraggiungibile e lo «struggimento» per un passato irrimediabilmente perduto”.
Un dialogo profondo, intenso e appassionato che ha coinvolto il pubblico che partecipa sempre numeroso ed entusiasta, un pubblico decisamente attento, colto, e disponibile al confronto con il bravo, simpatico e carismatico Aciman autore del suo romanzo forse più noto Chiamami col tuo nome pubblicato in Italia nel 2008, che ottenne un grande successo ed ha avuto anche una trasposizione cinematografica, nel 2017, diretta da Luca Guadagnino.
La bellissima serata che, dopo i saluti del Sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto e del presidente della Fondazione Ente Ville Vesuviane Gennaro Miranda, (in foto) è stata introdotta dal direttore Sirano che ha voluto innanzitutto elogiare il forte impegno e il prezioso lavoro di coloro che operano “dietro le quinte” e in primis quello della dott.ssa Stefania Siano, responsabile della direzione organizzativa, senza la quale non sarebbe stato possibile ottenere un risultato così lusinghiero, così come per l’apporto fondamentale e altamente professionale di Gennaro Carillo, i cui interventi sono sempre così chiari, interessanti e forgiati da un grande spessore culturale. Una squadra perfetta che funziona egregiamente e che proietta il Parco Archeologico di Ercolano in un contesto culturale non necessariamente di natura archeologica.
I successivi incontri de Gli Ozi di Ercole si terranno nelle serate del 21, 22 e 23 settembre, inserite all’interno della cornice delle Giornate Europee del Patrimonio dal tema: “Patrimonio InVita”, che nelle parole del Direttore Sirano (in foto) trova il senso della rassegna: un invito a “un sentimento di ricerca appassionata, volta a comprendere, tutelare e proteggere ciò che rimane della città antica e a colmare quel tempo che ci separa dai suoi sfortunati abitanti”, ma un contestuale sentire vivo il patrimonio “riconoscendo che un dialogo con quel mondo apparentemente lontano è possibile, non solo attraverso lo studio e la ricerca ma anche attraverso la riscoperta di rottami, quasi di reliquie, di una comune umanità e di un comune sentire, in un gioco di specchi che la catastrofe del 79 ha reso insieme più affascinanti seppur più sfuggenti”.
Le GEP 2023 invitano a riflettere sul patrimonio culturale immateriale inteso come sinonimo di patrimonio “vivo”; i valori culturali, le tradizioni, le pratiche e i modi di vivere, le varie forme di conoscenza ereditate dalle generazioni passate e ancora oggi utilizzate per comprendere il presente e per modellare il futuro, rappresentano il fulcro della tematica.
Ed ecco che del Parco Archeologico di Ercolano, le strade, gli edifici, i reperti e le storie di vita dei suoi abitanti, l’antico sito nel suo unicum offre uno scenario di immagini e proiezioni del sentire privato e comune, un osservatorio privilegiato che restituisce al visitatore di oggi l’intensità vitale di una città romana del I sec. d.C., mostrando per taluni aspetti corrispondenze apparentemente inattese o sin troppo attese, e per l’appunto desiderate, con il nostro tempo. Il direttore artistico Gennaro Carillo ha dichiarato: «Questa terza stagione degli Ozi è dedicata al desiderio.
Alle sue forme molteplici, alle sue origini. Archeologia significa ricerca – e discorso – dell’origine. Ma c’è forse un legame ancora più profondo tra l’eros e l’archeologia come pratica, come lavoro di scavo e ricomposizione. È ancora una volta una suggestione platonica a istradarci, o a depistarci, a seconda dei punti di vista. Nel Simposio, quando arriva il suo turno di parlare dell’eros, Aristofane ne dà questa definizione, a coronamento del celebre mito dell’androgino: eros è «desiderio dell’intero» (tou holou epithymia), desiderio di ripristinare l’unità perduta, di ritrovare la propria metà e di farla di nuovo combaciare. È molto dissimile l’eros, il demone dell’archeologo? L’archeologo non è mosso forse dall’ambizione – la pretesa, l’illusione – di ridare forma e restituire unità di senso a ciò che si presenta in uno stato frammentario, seppure a causa non del ‘taglio’ di un dio irato ma dei non meno ineluttabili insulti del tempo? Quel laboratorio immenso che continua a essere Ercolano, quella parte di Ercolano ancora sepolta, invisibile, seducente proprio perché velata, non dimostrano che l’archeologia è, prima di tutto, desiderio, atto d’amore?»
Nell’edizione 2023 de Gli Ozi di Ercole, un doppio appuntamento attende il pubblico: alle ore 19.30 e alle ore 21.00.
La Rassegna Gli Ozi di Ercole è curata dal Prof. Gennaro Carillo, ordinario di Storia del Pensiero Politico presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli ed è inserita nel Piano di Valorizzazione del Parco Archeologico di Ercolano 2022. Gli incontri de Gli Ozi di Ercole sono a ingresso gratuito con prenotazione al sito www.ozidiercole.it, fino a esaurimento posti, e sono accompagnati da un momento conviviale a ulteriore completamento della godibilità della serata.
In caso di condizioni atmosferiche avverse, gli incontri si svolgeranno a Villa Campolieto anche nelle date del 22 e 23 settembre.
Per info e prenotazioni per l’intera rassegna: www.ozidiercole.it gliozidiercole@gmail.com
Per ulteriori approfondimenti: www.ercolano.beniculturali.it
Ingresso libero fino ad esaurimento posti con prenotazione obbligatoria.
Parcheggi gratuiti:
Istituti Scolastici Rodinò e Iovino Scotellaro; Villa Favorita
Per il 21 settembre, parcheggio di Villa Campolieto.
Articolo pubblicato il: 19 Settembre 2023 23:29