“Voglio intervenire per potenziare i consultori così di cercare di dissuadere le donne ad abortire. Sono cattolico, non lo nascondo. Ed è per questo che credo e dico anche che la famiglia sia quella naturale, dove un bambino deve avere una mamma e un papa’”: così Lorenzo Fontana, neo-ministro leghista della Famiglia e della Disabilità, ha anticipato in un’intervista al Corriere della Sera alcuni impegni del governo Conte. In particolare ha spiegato di voler “lavorare per invertire la curva della crescita che nel nostro Paese sta diventando davvero un problema”, ad esempio abbassando l’Iva “per tutti i prodotti che riguardano l’infanzia” e con politiche per cercare di ridurre il numero degli aborti, come il potenziamento dei consultori.
Fontana ha negato di aver detto mai nulla contro i gay, le frasi che gli attribuiscono invece: “Non erano [frasi] contro i gay [ma] contro un modello culturale relativista. Un modello della globalizzazione fatto dai poteri finanziari che disegna un mondo dove non esistono le comunità, e quindi la famiglia che è la prima e più importante comunità della società”.
Fontana quindi ha ribadito “un modello culturale relativista” in cui “non esistono le comunità, e quindi la famiglia che è la prima e più importante comunità della nostra società”. Quanto ai figli delle coppie omosessuali, ha assicurato che “quando verranno presi provvedimenti in favore dell’infanzia, saranno estesi a tutti i bambini, indistintamente e indipendentemente dai genitori”. E in chiusura dell’intervista risponde alla domanda su cosa farà per le famiglie arcobaleno: “Perché esistono le famiglie arcobaleno?”.
Articolo pubblicato il: 2 Giugno 2018 14:30