Mentre Salvini conferma un centrodestra sempre più unito e lancia messaggi di pace a Di Maio, il presidente della Repubblica punta a un governo-tregua.
Dopo aver chiuso la campagna elettorale separatamente Silvio Berlusconi e Matteo Salvini si sono incontrati all’Harry’s Bar, in Piazza dell’Unità d’Italia a Trieste, nella tarda serata di ieri. Abbracci, risate e un breve colloquio per i leader di FI e della Lega. “Il centrodestra è unito, nessuno lo dividerà”, sono state le parole, a quanto si apprende, di Berlusconi, seduto al tavolo con tutta la delegazione parlamentare azzurra che lo ha accompagnato nella giornata elettorale a Trieste.
Una ulteriore conferma dopo Intanto, dopo l’appello al dialogo a Di Maio di ieri. “La mia parola – ha sottolineato a Radio 1 a ‘Gioco a premier’ – vale più delle ambizioni di Di Maio. Io non riuscirei a fare quello che fa Di Maio un giorno parla con la Lega e il giorno dopo parla con il Pd. Io rispetto gli elettori. Spero che Di Maio faccia un bagno di umiltà e torni a sedersi al tavolo del Centrodestra”. “Se dovessi scommettere un euro – ha aggiunto – scommetterei su un governo che rispetti il voto del 4 marzo quindi con centrodestra e 5 stelle. Se così non fosse: elezioni, anche prima di ottobre”. “Anche con la legge elettorale invariata – ha continuato Salvini – il centrodestra vincerebbe. Tanto lo sanno tutti che Renzi e Di Maio non c’azzeccano l’uno con l’altro”.
Insomma, una vera e propria partita a scacchi o a poker, a seconda dei gusti, in cui il ruolo di Mattarella resta sempre vigile e presente. E la prossima mossa del presidente della Repubblica potrebbe essere, forse, quella decisiva. L’idea è quella di un “governo balneare”. Una riedizione di quanto già accaduto in passato nel nostro paese proprio a cavallo dell’estate. Unificare le forze politiche per alcuni mesi e consentire all’esecutivo di fare il suo compito. Esecutivo al capo del quale, stando a quanto viene ricostruito dalla stampa, potrebbe esserci Giorgio Lattanzi. Sarebbe lui il premier di questa sorta di governo-tregua sostenuto dai grillini (ma senza Di Maio) e dal Pd (anche in questo caso, senza Renzi), più la presenza di Liberi e uguali.
Giorgio Lattanzi è presidente della Corte Costituzionale dall’8 marzo 2018. E’ stato eletto all’interno del collegio dei giudici con 12 voti e una scheda bianca. Era assente per impegni all’estero il giudice Amato. Sono stati nominati vicepresidenti i giudici Carosi, Cartabia e Morelli.
Nato a Roma il 26 gennaio 1939, Lattanzi è stato presidente di sezione della Corte di Cassazione fino al 2010, nella quale è entrato per la prima volta nel 1985, dopo la laurea in giurisprudenza e l’entrata in magistratura. È stato docente universitario a contratto alla Luiss e direttore degli Affari generali penali del ministero della Giustizia, per il quale negli anni ha svolto diversi compiti. Esperto di diritto e procedura penale, è autore di numerosi libri, studi e pubblicazioni in materia. Eletto giudice costituzionale dalla Corte di cassazione nel novembre 2010, nel 2014 è stato nominato vicepresidente della Consulta e nel 2016 vicepresidente vicario.