Matteo Salvini: il segretario della Lega apre a un pre-incarico, ribadendo un secco no a trattative col Partito Democratico.
Matteo Salvini vuole provarci a tutti i costi. Il leader della Lega apre infatti alla possibilità di ottenere un pre-incarico di Governo: “Proverò a cercare in Parlamento quella forza per fare le cose che ci chiedono gli italiani -ha dichiarato a una festa del partito a Grumello Del Monte (Bergamo)- Ci proverò fino all’ultimo, ma partendo dal centrodestra che è la prima coalizione e ha vinto in Molise e Friuli. Ci provo fino all’ultimo a dare un governo all’Italia, anche se so che con nuove elezioni stravinciamo da soli”. Aspettando le decisioni di Mattarella (che arriveranno venerdì) e chiudendo a Governi Istituzionali, Salvini valuta la possibilità di un Esecutivo di centrodestra che dialoghi col Movimento 5 Stelle, escludendo contatti “con chi ha perso”, ovvero il Partito Democratico, altrimenti l’alternativa è “il voto”.
Governo, M5S vuole tornare alle urne
Intanto, di fronte a un probabile nulla di fatto col Pd, i pentastellati se la prendono con Renzi, paragonandolo a Massimo D’Alema che trama nell’ombra. La chiusura “renziana” a un Governo M5S-Pd ha di nuovo mescolato le carte di questa lunghissima partita a poker. Di fronte a questa situazione a dir poco complessa, Luigi Di Maio insiste per tornare alle urne ad ottobre. Il Quirinale ci riflette ma vorrebbe di più, almeno un esecutivo di tregua che faccia anche la Finanziaria per tornare a votare all’inizio del prossimo anno.
Governo, cos’accadrà nella direzione del Pd?
La netta chiusura di Matteo Renzi a ogni accordo con il M5S è giunta a pochi giorni dalla delicatissima direzione del Pd, in programma giovedì 3 maggio: si escludono novità significative per la formazione del Governo. La sensazione, dunque, è quella della resa dei conti interna, con l’appello di Maurizio Martina a “un lavoro di squadra” che sembra caduto nel vuoto. Come le consultazioni col presidente della Camera, Roberto Fico.
Governo, Mattarella: “Distinguere il bene comune da interessi di parte”
Di fronte a questo caos politico, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ancora una volta invitato i partiti al senso di responsabilità, chiedendo di “distinguere il bene comune da interessi di parte”. A questo punto, tuttavia, il Quirinale si concentra sulle due variabili più probabili: voto a ottobre (col Rosatellum) o nel 2019, salvando quindi la Legge di Bilancio? Viene dunque confermata l’indisponibilità del Colle a tentativi al buio: non c’è l’ipotesi che si possa dare un incarico al centrodestra in assenza di una maggioranza.