Nella suggestiva cornice della Domus Ars, uno spazio esclusivo ricavato dalla Chiesa di San Francesco delle Monache e sede dell’Associazione “Il Canto di Virgilio” centro di Arte, Ricerca e Spettacolo, è andato in scena il 6 aprile (con replica il giorno dopo) il Miserere di Carlo Faiello, lo spettacolo in forma di teatro/concerto che da ben otto anni tiene banco in questo prestigioso e incantevole sito.
E puntualmente anche quest’anno è arrivato il meritato successo, un’edizione questa del 2023 particolarmente toccante perché dedicata alla memoria di Don Peppe Diana, il compianto prete di Casal di Principe, barbaramente ucciso il 19 marzo 1994 dalla camorra, perché “reo” di aver svegliato le coscienze dei suoi concittadini, incitandoli a ribellarsi contro i soprusi e le violenze dei clan della zona.
Ispirata alle antiche processioni del sud Italia, l’opera di Faiello è un “Oratorio laico” frutto di una lunga e attenta ricerca sul repertorio musicale e pseudo-liturgico, delle antiche tradizioni presenti in Campania che vanno promosse, valorizzate e preservate dal pericolo dell’oblio, continuandolo a proporre ogni anno.
Ancora una volta la preziosa presenza di Isa Danieli, grande attrice di teatro spesso “prestata” al cinema, ha contribuito fattivamente al successo di questa edizione, interpretando con passione e rigore il difficile ruolo della Madonna, alla quale sono stati affidati tra i pezzi cantati “Rose e spine”, “Sento l’amato” e la bellissima e coinvolgente “Sona ca sceta”.
Commovente e deliziosa allo stesso tempo la sua convincente interpretazione, frutto di una grande esperienza e di un talento ancora vivo e magico. Non sono state da meno le cinque straordinarie voci presenti sul palco che hanno completato abilmente l’ottima riuscita dello spettacolo: Antonella Maisto, Elisabetta D’Acunzo, Marianita Carfora e Monica Assante di Tatisso che, perfettamente in simbiosi con il tema toccante della Passione di Cristo, hanno reso ancora più significativa la Settimana Santa prima della Pasqua.
Lo spettacolo è stato accompagnato egregiamente dal Quartetto Santa Chiara che comprendeva Giuseppe Di Colandrea al clarinetto, Antonello Grima al violoncello, Pasquale Nocerino al violino ed Eco Puccini alla chitarra.
Anche se questo spettacolo è un “Oratorio- laico” non per questo può essere interrotto sistematicamente, ad ogni canto, da ripetuti e scroscianti applausi che non solo spezzano il filo magico e mistico dell’opera, ma tendono inutilmente a ringraziare ogni volta i bravissimi interpreti e musicisti, rompendo un silenzio che avrebbe dovuto accompagnare fino alla fine il misticismo e l’atmosfera drammatica della Passione di Cristo.
Tuttavia tale “contaminazione” non ha né offuscato, né diminuito il successo dello spettacolo, che ha comunque registrato il tutto esaurito, con il classico e consueto bis finale, riproponendo a gran voce la bella e coinvolgente “Sona ca sceta”.
Articolo pubblicato il: 11 Aprile 2023 22:58