Vito Grassi (Confindustria): “Il Check-up Mezzogiorno mostra risultati negativi per il 2020, ma anche importanti segnali di resilienza su cui puntare per avere una ripresa migliore”.
“I dati congiunturali del Mezzogiorno, al netto degli effetti della seconda ondata di contagi, certificano un 2020 ampiamente negativo. Le imprese meridionali hanno però dimostrato anche una significativa resilienza, una capacità di reazione che ha cercato di sfruttare le pur limitate opportunità concesse dalla pandemia e dagli strumenti di sostegno”.
Ad affermarlo è Vito Grassi, vicepresidente di Confindustria e presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione Territoriale, commentando i dati del Check-up Mezzogiorno a cura di Confindustria e SRM.
“È quindi sulle imprese che si deve puntare, per migliorare le previsioni di una modesta crescita ed evitare un aumento del divario Sud-Nord per il 2021-2022, sfruttando al meglio le politiche di coesione – aggiunge Grassi -. I buoni risultati di spesa degli ultimi due anni sulle politiche di coesione vanno assolutamente confermati nei prossimi tre anni, per non sprecare nessuna delle risorse del ciclo 2014-2020. Il nuovo ciclo 2021-2027 può contare anche su nuovi fondi aggiuntivi già immediatamente disponibili, come quelli del React EU, la cui efficacia dipende però da una strategia complessiva che sia realmente condivisa con le imprese, se si vuole realizzare una rapida ripresa e uno sviluppo di medio-lungo termine del Mezzogiorno e di tutto il Paese”.