La 65esima edizione della Guida Michelin Italia si conferma la seconda guida più stellata al mondo, dopo quella francese, con 374 ristoranti inseriti nella edizione 2020. Il gruppo dei tristellati quest’anno è salito a 11 con l’ingresso di Enrico Bartolini al Mudec tra i più prestigiosi ristoranti. “Per la sua varietà, che armonizza tradizioni regionali e creatività, per la ricchezza dei suoi prodotti e l’eccellenza dei suoi chef – ha detto Gwendal Poullennec, direttore internazionale Guide Michelin – l’Italia brilla al centro del panorama gastronomico globale. 33 nuovi ristoranti stellati si affacciano sulla scena culinaria offrendo la propria, personale testimonianza delle infinite varianti della cucina del Bel Paese”.
Accanto a Bartolini, (la sua prima stella risale al 2010 a le Robinie e poi nel 2011 al Ristorante Devero, la seconda nel 2014. Nel 2017 approda al Mudec, confermando la seconda stella e guadagnando oggi la terza), sono tutti confermati gli altri 10 ristoranti che “valgono il viaggio”: Piazza Duomo ad Alba di Enrico Crippa, Da Vittorio a Brusaporto dei fratelli Cerea, St. Hubertus a San Cassiano di Norbert Niederkofler, Le Calandre a Rubano di Massimiliano Alajimo, Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio di Nadia Santin, Osteria Francescana a Modena di Massimo Bottura, Enoteca Pinchiorri a Firenze guidata da Riccardo Monco, La Pergola a Roma di Heinz Beck, Reale a Castel di Sangro di Niko Romito, Mauro Uliassi a Senigallia. Sono due le novità tra i 35 ristoranti che “meritano una deviazione” secondo la Michelin: La Madernassa, a Guarene in provincia di Cuneo dove lo chef Michelangelo Mammoliti, classe 1985, propone piatti di rigore, tecnica e precisione, con un’anima che viene dalla tradizione e dai prodotti piemontesi, a cui si aggiungono proposte di mare, ingredienti esotici, talvolta asiatici, e i prodotti coltivati personalmente da Michelangelo nell’orto del ristorante. E il Glam di Enrico Bartolini a Venezia, dove l’estro dello chef Donato Ascani, classe 1987, propone una solenne sintesi tra creatività e istinto ispirati nel quotidiano dagli ingredienti locali con tocchi d’oriente ed erbe aromatiche della laguna.
Infine salgono a 328 i ristoranti dalla “cucina di grande qualità, che merita la tappa”, dei quali 30 new entry: le regioni più ricche di novità sono la Lombardia, la Campania e la Toscana, alle quali sono state assegnate più del 50% delle nuove stelle. In questo firmamento di stelle, ci sono 17 ristoranti sui quali qualche stella si è spenta: 13 una stella Michelin sono usciti dalla guida 2020, mentre 4 bistellati, tra cui Vissani a Baschi, tornano ad avere una sola stella. A livello geografico la Lombardia è la regione più stellata, con 6 novità sui 62 ristoranti. Il Piemonte, con 4 novità, è sempre in seconda posizione, con 46 ristoranti, mentre la Campania, con 6 novità, si colloca al terzo posto del podio, con 44 ristoranti. A seguire, la Toscana, con 6 novità, per un totale di 40 ristoranti e, infine, il Veneto, a quota 37, con due novità. Tra le province, Napoli è sempre in vetta con 26 ristoranti, Roma in seconda posizione con 24. Seguono Milano con 20 ristoranti, la cui vitalità in molti campi vede oggi finalmente premiata anche la sua scena gastronomica grazie al nuovo tre stelle, Bolzano con 19 e Cuneo a quota 18.
Articolo pubblicato il: 7 Novembre 2019 11:28