giovedì, Dicembre 5, 2024

I dolci di Natale a Napoli: dagli struffoli alla pastiera, dai susamielli ai roccocò

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Giuseppe Giorgio
Giuseppe Giorgio
Caporedattore, giornalista professionista, cura la pagina degli spettacoli e di enogastronomia

Ecco i dolci di Natale a Napoli tra cui anche alla “Pastiera”, la “Cassata siciliana” e “Napoletana” davvero degne del palato più raffinato.

Parlando della festa più bella dell’anno, è inutile dire che i dolci natalizi si legano alla più profonda tradizione napoletana. La stessa che ci riporta alle lunghe serate in casa al caldo ed al gioco della tombola. Tra i dolci consumati durante le festività di fine anno, vi sono gli “Struffoli”, fatti di piccole palline di pasta frolla fritta e ricoperta di miele cosparsa dai multicolorati  confettini detti “diavulilli”, e ancora le famose “Pasta reale o Pasta di mandorle” altri tradizionali dolcetti che hanno origine nei conventi napoletani.I dolci di Natale a Napoli: dagli struffoli alla pastiera, dai susamielli ai roccocò

Dai delicati colori che vanno dal rosa pallido, al verde ed al giallo, vengono preparati con della saporita pasta di mandorla sistemata su di un ostia tagliata. Dolci tipici della vigilia di natale, venivano realizzati dalle suore che grazie ad essi rispettavano la dieta priva di grassi e carne in quanto fatti esclusivamente con farina zucchero, spezie e mandorle tritate.

Ancora, a Natale, non possono certo mancare, oltre ai tipici “Raffiuoli” semplici o imbottiti con una crema cassata, i cosiddetti “Mustacciuoli”, i “Susamielli”, “le Sapienze” nate nel Convento di Santa Maria della Sapienza, in cui venivano egregiamente preparate dalle Clarisse ed il “Divino Amore”.I dolci di Natale a Napoli: dagli struffoli alla pastiera, dai susamielli ai roccocò

Quest’ultimo, tipico della tradizione napoletana, prende il nome dall’omonimo convento in cui in origine fu inventato. La ricetta, infatti, nacque da un’idea delle monache del convento a Spaccanapoli che pensarono a queste delizie glassate con una ghiaccia reale di colore rosa, per dedicarle alla madre di Carlo II d’Angiò.

Naturalmente, giungendo al dolce natalizio più famoso, non è possibile dimenticare lo straordinario “Roccocò” che, con la sua forma a ciambella, trae origini dal francese “rocaille” per la barocca e rotondeggiante forma di conchiglia.

Infine, volendo divagare sulle specialità e perdendo di vista il calendario, come spesso avviene per i dolci legati a determinate feste, a Natale, si può pensare anche alla “Pastiera” ed alla “Cassata siciliana” e “Napoletana” davvero degne del palato più raffinato.

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