La campionessa Raffaella De Benigno: “Spero di poter trasmettere ai ragazzi tutto ciò che ho appreso nella mia carriera dagli allenatori straordinari che ho avuto”.
Alla Rari Nantes Salerno si pensa all’oggi, ma anche e soprattutto al domani e ai giovanissimi che potrebbero diventare i futuri campioni giallorossi. In questa ottica va inserito l’innesto nello staff tecnico del club della campionessa di pallanuoto Raffaella De Benigno.
Chi è Raffaella De Benigno?
Un curriculum da brividi quello della pallanuotista salernitana, che ha mosso i primi passi nella Salernitana Nuoto, nella quale ha militato fino alla promozione in A2 nel 2004/2005, per poi passare in serie A al Volturno, poi alla Polisportiva Nervi e dal 2008 al 2011 al Rapallo, dove ha vinto la Len Cup.
Nella stagione 2011-2012 con il Recco conquista il “triplete” mettendo in bacheca il campionato italiano, la Champions Cup e la Super Coppa. Chiude la carriera a Cagliari, ma resta saldamente legata al mondo della pallanuoto, anche sentimentalmente, avendo sposato il bomber della Rari Michele Luongo.
“Ho subito accettato l’incarico dopo un colloquio con il presidente Gallozzi – ha dichiarato De Benigno – Mi ha illustrato i suoi progetti per il settore giovanile e mi ha proposto di farne parte. Sono contentissima di entrare nella grande famiglia della Rari e spero di poter trasmettere ai ragazzi tutto ciò che ho appreso nella mia carriera dagli allenatori straordinari che ho avuto”.
Quale categoria allenerai e oltre all’aspetto tecnico, quale messaggio ti piacerebbe che i ragazzi apprendessero da te?
“Mi occuperò della categoria Acquagol e dell’Under 12. Oltre all’aspetto tecnico, mi piacerebbe che i ragazzi capissero che questo sport è divertente, faticoso ma divertente. E poi farò di tutto per farli appassionare, perché è la passione che permette di dare il massimo negli allenamenti e raggiungere degli obiettivi”
Qual è secondo te l’aspetto più importante sul quale puntare?
Sicuramente l’aspetto tecnico, che è fondamentale, è alla base di tutto ciò che poi si vuole fare. Quindi puntare tanto sui fondamentali e subito dopo sulla mentalità”.