Il Clostridium difficile è il superbatterio responsabile di gravi infiammazioni al colon, con sintomi che vanno dalla diarrea alla sepsi, e che colpisce soprattutto gli anziani negli ospedali e strutture sanitarie. Lo indica lo studio dell’università di Houston pubblicato sulla rivista Antimicrobial Agents and Chemotherapy.
“Non abbiamo trovato un disinfettante capace di eliminare completamente questo batterio, che è protetto da strati di biopellicole che fanno da armatura, anche se abbiamo rilevato delle differenze tra i vari prodotti“, commenta Kevin Garey, coordinatore dello studio. Tre sono i disinfettanti risultati più efficaci contro il batterio, di cui due anche contro le sue spore, cioè lo stadio con cui causa l’infezione. Nello studio sono stati provati sette disinfettanti ospedalieri su cinque diversi ceppi di batterio, avvolti in tre diversi tipi di biopellicole fatte crescere in laboratorio per 72 o 120 ore.
I batteri possono crescere su quasi tutte le superfici e formano una biopellicola complessa, cioè una sorta di ‘abito-armatura’, dove può sopravvivere e crescere, simile ad una melma. Le pellicole più devastanti si formano sugli strumenti medici, come i cateteri, dando così al batterio accesso diretto al paziente.
“Questo studio – conclude Garey – spiega perchè il batterio è così difficile da eradicare dall’ambiente e dimostra la capacità di queste spore di essere onnipresenti e auto-propagarsi“.
Il nostro apparato digerente ospita circa 1.000 specie diverse di microrganismi, per la maggior parte innocue e spesso anche molto utili al sistema immunitario. Quando qualcosa sconvolge l’equilibrio di questo ecosistema, allora può accadere che i batteri ed i funghi che vivono nel nostro organismo, possono crescere al di fuori di ogni controllo e causare problemi.
Uno dei peggiori batteri in grado di prendere il sopravvento è proprio il Clostridium difficile, una delle più importanti cause di sintomi pericolosi e diarrea infettiva. , ma normalmente sospendendo il farmaco al termine della cura il disturbo si risolve; nel caso del Clostridium invece la diarrea, accompagnata dagli altri sintomi, non accenna a diminuire o migliorare.
Il Clostridium è un batterio anaerobio, Gram-positivo, sporigeno ed opportunista presente fisiologicamente nella flora batterica della vagina e dell’intestino. La diarrea è di solito un effetto collaterale comune delle terapie antibiotiche ed è possibile rintracciarlo attraverso le analisi delle feci.
La trasmissione è oro-fecale ed i pazienti in fase diarroica sono estremamente contagiosi e ci si può infettare con le mani, la bocca e le altre mucose solo dopo aver maneggiato oggetti o superfici contaminati. E’ la causa più comune di colite pseudomenbranosa e di alterazioni della normale flora batterica intestinale.
Quindi è prevalentemente una infezione di origine nosocomiale, che si verifica nell’8% dei pazienti ospedalizzati ed è responsabile del 20-30% dei casi di diarrea. La cura è molto lunga ed i pazienti che ne sono affetti possono essere anche fonte di diffusione epidemica.
Articolo pubblicato il: 18 Dicembre 2019 9:00