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Il “FUS” premia ancora una volta il Teatro San Carlo

Il Teatro San Carlo premiato dal FUS per la preziosa e proficua attività culturale in ambito artistico, che riconferma con grande soddisfazione gli standard raggiunti

Il Fondo unico per lo spettacolo (FUS), il meccanismo utilizzato dal governo italiano per regolare l’intervento pubblico in quei settori legati al mondo dello spettacolo, ha premiato l’efficiente e prezioso operato dell’amministrazione del Teatro San Carlo, dove una corretta gestione responsabile e professionale è risultata all’insegna della più innovata “managerialità”, a cui lo Stato italiano riconosce quel valore aggiunto che un teatro come il San Carlo ha ormai consolidato nel corso dm questi lunghi e costruttivo anni.

Confermando e attestando gli stessi finanziamenti riconosciuti negli ultimi anni, infatti dal 2016 a oggi i finanziamenti stanziati sono intorno ai 14.5 milioni di euro dopo essere passati dai 12.7 c.a. del 2013.

“Va riconosciuto al Ministro Bonisoli – afferma Rosanna Purchia, Sovrintendente del Massimo partenopeo – di essere riuscito a recuperare 10 dei 20 milioni decurtati al FUS e questo significa che la situazione possa cambiare ulteriormente, volgendo sempre al meglio.

Infatti c’è una ferma volontà da parte del Ministro di recuperare altre risorse destinate al FUS e quindi di aumentare ancora la quota parte destinata alle Fondazioni Lirico-Sinfoniche”.

D’altra parte, come è noto, il Teatro di San Carlo, da anni risponde a un preciso piano industriale adottando strategie di gestione tra le più rivoluzionare in particolare per tutta l’area del Mezzogiorno, divenendo così un vero e proprio modello del “fare impresa” nella cultura.

E non a cosa sono tuttora allo studio criteri produttivi come il cosiddetto “parametro della qualità” affinché possa dare la possibilità di conferire il giusto riconoscimento per l’attività sviluppata, senza dover rincorrere in maniera spropositata ai futuri traguardi irraggiungibili a scapito della qualità e della tenuta dei bilanci, obiettivo primario, quest’ultimo, della legge.

“Con i colleghi dell’ANFOLS – sottolinea Rosanna Purchia – stiamo lavorando all’elaborazione per stabilire nuovi criteri della distribuzione del FUS. In particolare per il San Carlo, per le percentuali riconosciute agli spettacoli di balletto fortemente penalizzati, senza alcun motivo se non quello di mortificare questa forma d’arte, rispetto alle programmazioni di opera e sinfonica. E anche in questo siamo sostenuti dal Ministro”.

Al Governo, inoltre, si deve una vera e forte azione volta al risanamento delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche, con uno stanziamento ad hoc. Infatti, lo Stato ha messo a disposizione risorse finanziare, (risorse di cui all’art.1, comma 583, della legge 232/2016) finalizzate alla parziale copertura dei debiti pregressi “fardello storico” delle fondazioni lirico-sinfoniche.

“Grazie a una sana gestione – conclude la Sovrintendente – il San Carlo ha potuto destinare tali risorse all’incremento del patrimonio, vera criticità del Teatro”. Un obiettivo molto importante, raggiunto da questo prestigioso teatro che evidentemente lavora bene e con incisiva professionalità.

Una notizia che appaga e conforta tutti gli addetti ai lavori, quasi alla vigilia dell’inaugurazione della Stagione Sinfonica 2018-2019 che vedrà, venerdì 19 ottobre alle ore 20.00 (in replica sabato 20, alle ore 18.00) sul podio Juraj Valcuha alla direzione dell’Orchestra del Teatro San Carlo con il “meditativo” Requiem” di Giuseppe Verdi, scritto in memoria di Alessandro Manzoni, morto nel 1873. 

Articolo pubblicato il: 17 Ottobre 2018 0:05

Carlo Farina

Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.