Nata come atto unico e presentata per la prima volta al Teatro Kursaal di Napoli, il 25 dicembre 1931, la commedia “Natale in casa Cupiello” di Eduardo De Filippo, arriva al Teatro Diana con un attore e regista di matrice moderna come Vincenzo Salemme.
Dopo aver segnato la nascita della Compagnia del “Teatro Umoristico I De Filippo” e attraversato la complessa genesi dei tre atti finali, il lavoro legato negli anni al Natale dei napoletani dinanzi al piccolo schermo, grazie a Salemme nei panni del protagonista Luca Cupiello, proverà a far metaforicamente costruire, a quanti lo seguiranno in teatro, quel magico presepe, incarnazione di pace e di unità, nonché sacra immagine, rinnegata e vilipesa dai componenti di una famiglia allo sfascio e incapace di comunicare.
Metafora tra generazioni a confronto, esame severo per lo sfaldamento della famiglia e della istituzione del matrimonio, “Natale in casa Cupiello”, dopo aver consegnato ai posteri, alla pari dell’emblematica “Ha da passa’ ‘a nuttata” di “Napoli Milionaria”, espressioni come, “Lucariè scetate songo ‘e nove” e “Te piace ‘o presepe?” anche nella moderna visione dell’autore di commedie come “Premiata Pasticceria Bellavista” ed “E fuori nevica”, porrà il pubblico dinanzi al mistero della natività e al cospetto di quella disperata lotta di Luca contro una vita privata della interiore innocenza.
“Con 40 persone – ha detto l’interprete e regista Salemme- mi sono avventurato in un teatro che non si fa più. Ho messo in piedi una macchina pazzesca dove c’era una laboriosità meravigliosa.
Riavvicinarmi a Eduardo dopo tanti anni è stata una gioia perché ho ritrovato una civiltà culturale che purtroppo si va affievolendo. Ecco perchè sono felice di aver detto le sue parole, le parole scritte da lui”. “Andai a Cinecittà per provare a fare la comparsa in qualcuna delle commedie che Eduardo stava registrando per la Rai – ha raccontato Salemme- e lo incontrai in una pausa.
Quell’incontro di quasi cinquant’anni fa, è rimasto impresso nella mia mente. Eduardo ci veniva incontro camminando piano, aveva sulle spalle lo scialle color vinaccia pallido, un camicione da notte e i mutandoni che finivano dentro i calzettoni di lana; era il costume della commedia più bella, più amara, più divertente, più sentimentale, più intensa, più malinconica, più festosa”.
Con Vincenzo Salemme nei panni di Luca Cupiello; Antonella Cioli in quelli Concetta e ancora, con Antonio Guerriero alle prese con Tommasino e Franco Pinelli con Pasquale, a completare la compagnia in scena al Diana fino al 17 dicembre, anche Vincenzo Borrino, Sergio D’Auria, Fernanda Pinto, Oscarino Di Maio, Agostino Pannone, Pina Giarmanà, Geremia Longobardo, Nuvoletta Lucarelli, Gennaro Guazzo e Marianna Liguori. Per tutti, sulle scene Luigi Ferrigno, i costumi di Francesca Romana Scudiero, le luci di Cesare Accetta e le musiche di Nicola Piovani, un’inaugurazione di stagione per il Diana davvero straordinaria.
“Portare in scena per la prima volta un capolavoro così fondamentale per il teatro italiano – ha detto ancora Salemme dopo il primo debutto al Teatro Mancinelli di Orvieto- è stato un piacere immenso. Così come davvero fantastico è stato il ritrovare il grande maestro Eduardo sul palco”.
Articolo pubblicato il: 3 Novembre 2023 9:04