NAPOLI – Necessità di una giusta valorizzazione del patrimonio immobiliare, assetto fondamentale dell’economia nazionale. Appello chiaro al governo che si formerà, trasmesso durante il convegno tenutosi nella sede dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, riguardante “Il peso e la leva fiscale nella valorizzazione del patrimonio immobiliare”. «Affermiamo un concetto semplice e di dominio pubblico. La casa è un bene fondamentale per gli italiani, oltre il 70% è proprietario di una casa.
Non va sistematicamente saccheggiata come un bancomat dallo Stato, ma deve essere invece valorizzata, nel senso di dare valore a questo immobile, rifugio e simbolo della famiglia. Dunque, valorizzarla attraverso la leva fiscale che può dare incentivi e tutto ciò che può in qualche modo creare condizioni di ricchezza della famiglia» dichiara Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli. Proprietari di casa attualmente allarmati dalla possibilità che il nuovo governo metta in campo una nuova patrimoniale.
«Sicuramente è una preoccupazione insita in tutte le famiglie italiane – spiega Vincenzo Moretta, numero uno dei commercialisti partenopei – ma prima di passare a una patrimoniale è necessario che ci sia una programmazione che al momento non abbiamo per mancanza del governo stesso. Credo che siamo abbastanza vigili e suggeriamo, anche attraverso il nostro consiglio nazionale, di fare attenzione perché certe misure potrebbero sicuramente indebolire ancor di più il mercato immobiliare che soltanto da qualche mese sta vedendo la luce del sole, quindi ritengo che certe programmazioni vadano fatte con grande cautela. I dottori commercialisti ci sono, vogliono essere vicini ai cittadini e cerchiamo in qualsiasi modo di guardare anche soprattutto agli aspetti fiscali spesso trascurati dalla maggior parte dei proprietari».
Sul rischio di un inserimento patrimoniale anche Giacomo Carini, presidente dell’Uppi Napoli: «In effetti la nuova patrimoniale è richiesta dall’Europa, che ha previsto che l’Italia dovrebbe istituire una patrimoniale speciale sugli immobili il cui ricavato dovrebbe andare alle aziende per la ripresa economica. Ma non finisce qui, dovremmo anche frenare la riforma del catasto ferma in questo momento perché si riteneva che fosse ad impatto zero ma si sono accorti che non era così perché se il catasto sarà pari al valore economico teorico dell’immobile per i metri quadrati, è chiaro che l’imponibile schizzerà all’inverosimile, e applicando le stesse aliquote vuol dire espropriare la proprietà immobiliare».
«Stiamo iniziando un’azione a tutela dei proprietari di casa – chiosa Massimo Anderson, presidente nazionale di Federproprietà – Mobiliteremo tutti i nostri associati. Con noi, nel coordinamento, ci sono anche l’Uppi e la Confappi, le altre due grandi associazioni che difendono i proprietari. È un im-pegno comune e investe e riguarda l’80% dei proprietari immobiliari».
Sulla tematica è intervenuto anche il professor Massimo Lo Cicero, docente di Economia dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
Nel corso dell’evento sono intervenuti anche Paolo Clemente (dirigente Enea e Coordinamento Task Force emergenza sismica); Paola Coppola (docente Diritto tributario Università Federico II); Giacomo Carini (presidente Uppi Napoli); Massimo Lo Cicero (docente di Economia Università Federico II); Maurizio Maddaloni (Dipartimento Mezzogiorno Confcommercio); Mario Michelino (consigliere dell’Odcec di Napoli delegato alla commissione Real Estate).
Fonte quotidiano “Roma”
Articolo pubblicato il: 4 Giugno 2018 9:13