Dopo una vita dedicata al Teatro Angela Pagano a 87 anni, ha deciso di raggiungere in cielo la sorella Marina, anch’ella attrice e cantante, morta nel gennaio del 1990. Nata il primo aprile del 1937 nel quartiere Stella, da padre napoletano e da madre marchigiana, l’indimenticabile artista di una Napoli senza tempo, seguì fin da giovanissima le orme paterne.
E ciò cantando con il genitore, bravo mandolinista, nel suo trio di posteggiatori. Dopo aver debuttato nella Compagnia di Eduardo De Filippo nel 1958 con la commedia “La fortuna con la effe maiuscola” resterà con il grande maestro fino al 1962. In televisione, Angela debuttò nel 1959 ricoprendo alcuni piccoli ruoli nelle commedie di Eduardo per la Tv tra cui, “Ditegli sempre di sì”, “Napoli milionaria” e Filumena Marturano.
Il grande successo per la Pagano giunse quando a soli 25 anni fu scelta da Peppino Patroni Griffi che la fece recitare dapprima con un testo di Franca Valeri e poi con “Napoli notte e giorno” di Raffaele Viviani. Dopo aver lavorato accanto ad artisti del calibro di Pupella Maggio, molto prolifica per Angela Pagano fu anche l’attività cinematografica sostenuta da personaggi come Sofia Loren e televisiva con la digiacomiana “Assunta Spina” diretta da Riccardo Milani e con “Mannaggia alla miseria” di Lina Wertmüller.
Tra i grandi del teatro presenti nel suo curriculum anche Peppino De Filippo fino a giungere alle sue ultime esperienze al Teatro Stabile di Napoli con Luca De Fusco, nell’ “Orestea” di Eschilo e nei “Sei personaggi in cerca di autore” di Pirandello. Domani mattina dalle ore 10,00 l’artista scomparsa sarà trasportata nella camera ardente allestita nello stesso Teatro San Ferdinando legato al suo lontano debutto con Eduardo.
Morta questa mattina alle 6.00 all’ospedale Fatebenefratelli dove era da tempo ricoverata per delle complicazioni polmonari, la protagonista teatrale di una città artistica ancora dorata, sempre domani, riceverà l’ ultimo saluto alle ore 13.00 nella Chiesa detta degli Artisti di San Ferdinando in Piazza Trieste e Trento.
Privando la Napoli teatrale di un altro insostituibile tassello, Angela Pagano lascia il ricordo di una donna e di un’attrice dall’infinità espressività e dall’inimitabile valore. Grazie al rigore della sua generazione l’eredità dell’artista è rappresentata dall’esempio di chi ha fatto della recitazione un motivo di vita e dell’arte del palcoscenico un atto d’amore per la propria gente.