Non è la prima volta che la Casa del Mandolino e delle Arti del Mediterraneo propone della buona musica, nella sua ormai ben nota rassegna artistica che da anni riscuote un notevole successo, grazie anche al fattivo impegno della sua promotrice Liliana Mastropaolo, tuttavia il concerto dello scorso venerdì 26 aprile, ha riservato al fortunato pubblico presente, un pomeriggio che oserei definire degno di nota.
Gli elementi per affermare ciò c’erano tutti: dal ricco ed interessante programma, agli artisti che si sono esibiti, dalla particolare e intima location, alla prestigiosa rassegna, tutti impegnati nella stessa direzione, per la diffusione della buona musica ad alto livello e con estrema professionalità, ma procediamo per ordine e vediamo in dettaglio i benefici del pomeriggio citato.
In primis il meraviglioso Trio musicale GooDiEs, nato dalle iniziali dei cognomi dei Maestri che lo compongono: M° Maurizio Esposito – baritono italiano, ha studiato a Napoli perfezionandosi ai masterclasses di celebri cantanti d’opera. Premiato in vari concorsi nazionali ed internazionali si esibisce con un vasto repertorio che spazia dal sacro all’opera lirica fino alle Canzoni Classiche Napoletane di cui è ambasciatore nel mondo.
Dotato di una raffinata formazione professionale, ha affrontato numerosi ruoli nel mondo artistico e musicala come maestro di cappella, direttore di diversi cori, insegnante di canto corale in vari progetti scolastici, attore, etc.etc. Attualmente è impegnato per lo studio di varie realizzazioni operistiche in Italia e all’estero – M° Keith Goodmam, musicista e pianista italoamericano, ha studiato presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, dove si è diplomato in Pianoforte, Composizione, Direzione d’orchestra, Strumentazione per banda e Musica Corale.
Inoltre è autore di numerose composizioni premiate ed eseguite in varie manifestazioni. Svolge intensa attività concertistica in Italia e all’estero. (Spagna, Portogallo, Slovenia, Ungheria, Cina). Dal 2009 è direttore stabile e fondatore dell’Orchestra San Giovanni, dal 2013 del coro Vox Artis e nel 2018/19 e’ stato direttore dell’orchestra dell’Università Parthenope di Napoli.
Ha al suo attivo numerose pubblicazioni discografiche ed editoriali e ha collaborato con Radio Vaticana alla realizzazione di trasmissioni musicali – M° Domenico Di Gioia, diplomato con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli sotto la guida del M° Ciro Liccardi, ha vinto il primo premio al concorso nazionale di esecuzione musicale “Città di Bacoli”, il secondo premio al concorso nazionale di esecuzione musicale “I. Poggioli” di Torre Annunziata e “Città di Magliano Sabina”, ed ha ricevuto inoltre la segnalazione al Premio Nazionale S. Gazzelloni.
Ha partecipato ai corsi di perfezionamento dei celebri flautisti: Maxence Larrieu, Bruno Grossi, Davide Formisano, Silvia Bellio, Andrea Oliva, perfezionandosi presso l’Accademia Italiana del Flauto di Roma con il Maestro Michele Marasco. Inoltre è risultato vincitore, in qualità di primo flauto, nella selezione per l’Orchestra Giovanile della Regione Campania, con la quale ha suonato presso il teatro Mediterraneo di Napoli.
Attualmente tiene diversi concerti con il quartetto “Neapolis Flute Quartet” e con il duo “L’eco di Pan” (flauto e arpa), ha inoltre collaborato anche con l’orchestra del Teatro San Carlo.
Il Trio Goodies che significa anche “prelibatezze, chicche” nella lingua inglese, ha affrontato un programma che, nella già collaudata e vincente formula, è stato suddiviso in due parti: una prettamente classica e lirica e l’altra dedicata alla Canzone Classica Napoletana, con un brevissima incursione nella “Colonna Sonora” per film. Il concerto si è aperto con la celebre aria “Der Vogelfänger bin ich ja” dall’opera “Die Zauberflöte (Il flauto magico) K620 di Mozart, che troviamo subito nel primo atto dell’opera dove Papageno si presenta come l’uccellatore, prima di incontrare Tamino, egregiamente interpretata dal baritono Maurizio Esposito e abilmente accompagnato dagli altri due componenti dei Trio: già dalle prime note di questa celeberrima aria, avevo subito notato un perfetto affiatamento tra i tre artisti citati che, secondo le esigenze dei vari brani proposti, si sono alternati nell’esecuzione degli stessi.
Infatti, per la seconda aria in programma, “Non più andrai farfallone amoroso” dall’opera “Le Nozze di Figaro”, K492 sempre di Mozart, l’organico si è ridotto a pianoforte e baritono. Ma è con la Fantasia su La Traviata di Emanuele Krakamp per pianoforte e flauto, che il flautista Domenico DI Gioia ha dato un’ottima prova di virtuosismo strumentale, affrontando con grande professionalità, questo impegnativo e difficile brano per flauto. Intensa, drammatica e densa di pathos l’aria affidata da Verdi a Nabucco, Re di Babilonia, ”Dio di Giuda” nell’omonima opera, con l’introduzione, e il recitativo che ritroviamo nella Parte Quarta: L’idolo infranto, interpretata con estrema intensità e forte vigore, caratteristiche che ritroviamo anche nel successivo e celeberrimo brano Votre Toast, l’Aria del Toreador Escamillo inserita all’inizio del secondo atto della Carmen di Bizet, dopo aver ascoltato l’Intermezzo dal 3° atto, (sempre dalla Carmen) trascritto per pianoforte e flauto. E arriviamo così ai due doverosi omaggi che il Trio ha voluto proporre nel centenario della morte di entrambi i musicisti proposti: Gabriel Faurè e Giacomo Puccini.
Del primo sono state seguite due splendide Arie da camera: Sicilienne op. 78 per pianoforte e flauto e Les berceaux op. 23 n°1 per baritono e pianoforte, mentre di Puccini sono stati eseguiti: un “Piccolo Valzer”, quello di Musetta dalla Boheme, nella versione per pianoforte solo e Vecchia zimarra dalla stessa opera per baritono e pianoforte, per poi eseguire tutti insieme ”Sogno d’or” – Ninna nanna – con Testo di Carlo Marsili, e concludere la prima parte del concerto con il celeberrimo Intermezzo dal 3°atto dell’opera Manon Lescaut, la sfortunata protagonista Sola, perduta e abbandonata, eseguita egregiamente al pianoforte da Goodman: un lungo viaggio nella musica operistica passando per il Settecento e arrivando al verismo dei primi anni del Novecento, affrontando un programma interessante e impegnativo che ha riscosso un notevole successo sia strumentale che vocale, grazie alla preparazione artistica, strumentale e interpretativa, dei tra componenti del Trio Goodies, sottolineando una presenza scenica, e un’incisiva prestanza recitativa (in fondo i cantanti lirici sono anche degli attori) del baritono Maurizio Esposito che, con abile maestria e un forte senso di interpretazione, ha eseguito le difficili arie citate con una gestualità chiara e convincente.
La stessa che abbiamo ritrovato anche nella seconda parte del concerto, dedicata interamente a uno dei più grandi patrimoni partenopei, quello della Canzone Classica Napoletana, dove il pubblico è stato letteralmente travolto, coinvolto e “soggiogato” dall’eccellente esibizione del baritono Maurizio Esposito, che ci ha regalato momenti di emozione pura, affrontando brani celeberrimi come: La Palummella con testo di Domenico Bolognese e musica di Vincenzo De Meglio, Passione, (e qui è stato magistrale) con testo di Libero Bovio e musica di Nicola Valente ed Ernesto Tagliaferri, ‘A vucchella, arietta di Posillipo, con testo di Gabriele D’Annunzio e musica di Francesco Paolo Tosti, per terminare con Marechiare testo di Salvatore Di Giacomo e musica di Francesco Paolo Tosti, per una serata che definirei indimenticabile.
Le canzoni citate sono state poi intervallate dal famosissimo tema dal film Nuovo cinema Paradiso di Ennio Morricone, trascritto per flauto e pianoforte, e affidato alle sapienti mani dei due musicisti già citati. L’entusiasmo che si è diffuso tra il fortunato pubblico presente, ha preteso almeno un bis, che il Trio ha poi raddoppiato con un’altra celebre canzone del vasto patrimonio partenopeo: Torna a Surriento dei fratelli De Curtis e la divertente e “scaramantica” Funiculì Funiculà, scritta nel 1880 dal giornalista Giuseppe Turco e musicata da Luigi Denza, in occasione dell’inaugurazione della prima funicolare del Vesuvio, costruita nel 1879.
Articolo pubblicato il: 8 Maggio 2024 15:41