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Il Vesuvio, simbolo dell’immagine di Napoli, tra odio e amore

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di Carlo Farina – “Ho perdonato tutti quelli che perdono la testa per questa città”. Questa celebre citazione tratta dal “Viaggio in Italia” di J. W. Goethe rappresenta la testimonianza più viva e diretta di ciò che può suscitare una veduta di Napoli. La magia di questa città eserciterà sui viaggiatori del Gran Tour, ma anche sugli artisti della seconda metà del secolo XVIII, un fascino irresistibile e incomparabile, per quella che si può tranquillamente definire una città unica al mondo. Ma cosa rende una città come Napoli, così unica ed esclusiva, tale da catturare gli animi ed i pensieri più profondi di grandi scrittori come Goethe e Stendhal? Probabilmente i suoi inconfondibili “simboli” alla quale è indissolubilmente legata e senza dei quali non potrebbe assolutamente esistere. Tra questi, quello che maggiormente la identifica e la rende famosa in tutto il mondo è il Vesuvio. Questo vulcano ha sempre rappresentato per Napoli il simbolo per antonomasia della città. Come può la furia devastante di un vulcano diventare l’elemento caratterizzante della stessa? E da cosa nasce questo rapporto di odio e amore che lega la città di Napoli al Vesuvio? La risposta a queste inquietanti domande è da ricercarsi nella tremenda eruzione del 1631, quando il 16 dicembre il Vesuvio eruttò violentemente causando la morte di ben quattromila persone. Il fiume di lava, rosso, caldo e fumante, però si rivelò uno spettacolo inatteso per coloro che non furono colpiti dal cataclisma e che invece ebbero la “fortuna” di assistere a uno spettacolo naturale, denso di fascino e misticismo. Per la prima volta una processione di uomini e donne che seguivano la figura della Madonna, si incamminarono lungo la Marina, e per la prima volta la figura di San Gennaro venne portata in processione per intercedere affinché il vulcano si placasse. All’altezza del ponte della Maddalena avvenne il miracolo, e l’eruzione cessò. Tutti i partecipanti alla processione, che vedevano nell’eruzione del Vesuvio una punizione divina, e nel Vesuvio stesso Dio, pensarono che quello spettacolo apocalittico avesse cancellato, con l’aiuto della Madonna e di San Gennaro, i loro peccati. Da quel momento in poi, il Vesuvio divenne un’icona unica e insostituibile per la città di Napoli, e venne rappresentato quasi sempre nell’immagine della città partenopea, con il cono fumante. Per questo motivo l’eruzione del Vesuvio, o meglio lo spettacolo della lava rossa, densa e fumante, ha una connotazione pittoresca, viste le chiari ed evidenti caratteristiche di efficacia e vivacità, legate a un eruzione di questo tipo. Infatti lo stereotipo di Napoli è racchiuso in un cartoncino a forma rettangolare, che reca su una faccia fotografie e/o disegni, comunemente denominata cartolina. Vediamo come il Vesuvio viene rappresentato sulle cartoline di Napoli, nell’era dei cellulari e di internet, e se ha la stessa forza e lo stesso spirito che ha accompagnato l’immagine di Napoli nel corso dei secoli. In primis abbiamo naturalmente quella che possiamo definire l’immagine su cartolina più nota della città: il panorama di Napoli da Villa Patrizi al Vomero messo in risalto dal famosissimo pino di Posillipo. Abbiamo, infatti, in primo piano il celeberrimo pino, seguito dalla Riviera di Chiaia, dal Castel dell’Ovo, dal Golfo di Napoli e naturalmente sullo sfondo il Vesuvio che con il suo classico pennacchio fumante, incombe sulla città di Napoli. E ancora non mancano immagini di Napoli tratte da via Caracciolo e dalla Riviera, dove spesso sono i pescatori a essere posti in primo piano, magari durante l’impegnativo ed affascinante rito del recupero delle reti, con il Vesuvio, posto sul fondo sempre delle cartoline. Esiste inoltre anche un’immagine di Napoli, con il Vesuvio sempre fumante, dall’attuale Villa Comunale, dove la vita quotidiana dei cittadini napoletani si confonde con il paesaggio circostante. E una città di mare come Napoli non poteva non essere ripresa dal suo porto, dove le barche ancorate al molo, fanno da quinta scenica a questa nuova ed ennesima immagine della città, completata ancora una volta dal Vesuvio e dal suo caratteristico pennacchio fumante. Ancora oggi è possibile trovare per i vicoli e le strade di Napoli immagini caratteristiche come queste o sono state definitivamente soppiantate dall’era del digitale e del cattivo gusto? Per nostra fortuna, oggi è ancora possibile acquistare nella Galleria Umberto I, o in Piazza Trieste e Trento, o nei Decumani, ancora immagini che ritraggono Napoli nel suo splendore. Possiamo quindi ritrovare immagini della città dalla Stazione Marittima, da Mergellina, di giorno e di notte, dal piazzale di Sant’Antonio a Posillipo, da Sorrento e addirittura dagli Scavi di Pompei, ma tutte sempre e comunque con lo sfondo del Vesuvio, ma questa volta non più fumante, semplicemente imponente e basta. Insomma, ancora una volta il Vesuvio s’impone come elemento unico e caratterizzante per questa meravigliosa città, che ha imparato, nonostante le numerose eruzioni a convivere con esso, fino a diventarne paradossalmente la sua vera e indissolubile anima nel bene e nel male.

 

 

 

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