Dopo lo stop si torna a lavorare a una riapertura del tavolo Ilva. E proprio sull’Ilva si misurano M5S e Lega. “Sostenere che l’Ilva vada chiusa è inaccettabile” afferma Lega Puglia. M5s che finora si è battuto per la chiusura degli impianti rivolgendosi anche a Bruxelles, prepara a Taranto un tavolo. Proseguire il confronto è la richiesta di tutti i sindacati che ieri avevano respinto concordemente la proposta del Governo.
“La porta del ministero è sempre aperta. Occorre però che ci si sieda per discutere sul serio. La proposta c’è, il tempo è poco”. Risponde Carlo Calenda, all’appello di Annamaria Furlan. “Serve un grande senso di responsabilità di tutte le parti per trovare una soluzione che salvaguardi occupazione e risanamento ambientale. In ballo c’è il destino di migliaia di lavoratori e di famiglie”. Appello anche dal viceministro, ora senatrice, Teresa Bellanova, in prima linea ogni giorno per Ilva: “torniamo alla trattativa, diamo prova che su quel tavolo c’è una classe dirigente responsabile”.
Lo stesso ministro dello Sviluppo Economico Calenda, su Twitter, non è stato tenero dopo i fatti di ieri. “La verità – scrive – è che si sono messi tutti a inseguire l’Usb. Uil e Fiom in testa. Dunque la proposta non c’è. C’è solo il no a tutti e tutto”. In altri due tweet, poi, il ministro rilancia i contenuti della proposta fatta ieri dal ministero al tavolo con i sindacati e una sua intervista, pubblicata da La Stampa, dal titolo “un altro caso di populismo sindacale”.
E in merito alle affermazioni del governatore pugliese Michele Emiliano (“Calenda ha fallito”), “Emiliano è quello che è. Una mattina vuole chiudere Ilva e la mattina dopo incontra Mittal. Un giorno accusa il Governo di essere al soldo delle lobby e poi richiama Renzi alla correttezza. Ma il problema non è lui. È il PD che lo tollera, lo blandisce e non dice una parola”.
Da lunedì, intanto, inizieranno le assemblee nello stabilimento Ilva di Taranto a conclusione delle quali (entro una decina di giorni) si decideranno eventuali forme di mobilitazione dopo la nuova rottura della trattativa sindacale per la cessione dell’azienda ad Am InvestCo.
Una proposta che non convince le organizzazione sindacali, perchè Am InvestCo resta sulle posizioni iniziali in merito al personale di assumere al termine del piano industriale.
Articolo pubblicato il: 11 Maggio 2018 16:33