Sabato 22 febbraio, Maria Sordino ha presentato a Napoli, in uno stracolmo Mondadori Bookstore, il suo romanzo d’esordio, Impronta di caffè (ed. Il Seme Bianco).
L’autrice (collaboratrice a titolo volontario di 2A News) è stata affiancata dalla giornalista Antonella Amato (direttrice responsabile di 2A News), in una presentazione impreziosita dalle letture di Annamaria Cembalo e dall’intervento di Giuseppe Giorgio (giornalista e capo redattore di 2A News).
Maria Sordino (informatore medico scientifico di professione, scrittrice per passione) ha inizialmente pensato a Impronta di caffè come a un racconto (arrivato tra l’altro alla fase finale del premio Subiaco Città del libro 2019 col titolo Sentore di caffè).
“Si tratta di un uomo molto emotivo -prosegue la scrittrice- che si misura in una realtà molto difficile, anche dal punto di vista familiare, visto che ha perso la moglie in circostanze violente (personaggio ispirato a Silvia Ruotolo, vittima innocente di camorra, ndr) ed ha un rapporto difficile con la figlia”.
Un genere, il Giallo, che di fatto è nato a Napoli, come sottolinea il giornalista Giuseppe Giorgio: “Napoli -dichiara il capo redattore di 2A News- ispira romanzi gialli perché è la patria del Giallo, nato durante il regno borbonico, visto che nel 1852 Francesco Mastriani pubblica Il mio cadavere, un giallo psicologico uscito 50 anni prima dei libri di Arthur Conan Doyle (creatore di Sherlock Holmes). Inoltre, nel 1893, Salvatore Di Giacomo pubblica le novelle “Pipa e boccale”, senza dimenticare Matilde Serao, per arrivare ai giorni nostri con Maurizio De Giovanni, i cui personaggi sono in qualche modo simili a quelli del romanzo di Maria Sordino”.
Personaggi che si dividono tra gioia e dolore, in conflitto con la loro personalità e tante sofferenze nascoste. Con sullo sfondo una Napoli divisa tra bellezza e mistero, caotica e rovente, ma sempre accompagnata dal profumo di caffè.
Articolo pubblicato il: 24 Febbraio 2020 12:34