Ciro Colonna, vittima innocente della camorra, rivive nell’impegno civico della sorella Mary che questa mattina ha partecipato all’incontro organizzato dall’istituto comprensivo 70 Marino Santa Rosa di Ponticelli parlando ai giovani studenti del popoloso quartiere della zona orientale di Napoli.
Mary Colonna ha incontrato gli allievi delle quinte elementari e delle scuola media raccontando la storia del fratello, 19enne di Ponticelli ferito a morte il 7 giugno 2016 in un agguato criminale nel «lotto O», rione nel quale si trova un plesso dell’istituto comprensivo dove ha studiato anche Ciro.
La giovane, portando la sua testimonianza come famigliare di una vittima innocente della criminalità organizzata, ha sensibilizzato gli studenti a scegliere la strada della legalità e della non violenza. Altresì ha spiegato loro l’impegno, portato avanti insieme ai suoi genitori e agli attivisti di Libera, dopo il tragico fatto affinché si faccia memoria di Ciro e per il riscatto del quartiere e dei cittadini perbene.
«Le scuole costituiscono un importante presidio della legalità» afferma Nino Marchesano, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo 70 Marino Santa Rosa che spiega: «Soprattutto in questo ultimo periodo, in cui Ponticelli ha vissuto momenti drammatici a causa dell’esplosione di ordigni esplosivi che non hanno fatto vittime ma hanno generato nei ragazzi un sentimento ambivalente, sospeso tra rassegnazione e rabbia. Occorre disinnescare le bombe sociali e favorire l’inclusione e la cittadinanza attiva».
«Il nostro Istituto percepisce come fondamentale il confronto e il legame con il territorio: i nostri studenti riportano a scuola il loro vissuto e dalla scuola devono riportare all’esterno, nelle famiglie e nel quartiere, gli insegnamenti che in essa ascoltano e ci auguriamo facciano propri e li rendano cittadini consapevoli» aggiunge la professoressa Libera Sannino, vicepreside dell’istituto.
«Siamo stati veramente contenti di aver ospitato Mary Colonna e di essere riusciti ad organizzare questo incontro nonostante tutte le restrizioni che la pandemia ci impone. La gioia più grande è aver potuto ricordare il nostro ex alunno Ciro nel luogo che lo ha visto giovane e spensierato studente e non aver fatto passare inosservato, come purtroppo lo scorso anno, causa lockdown, l’anniversario della sua morte. La cura, l’impegno e la legalità devono essere il fulcro del nostro lavoro di educatori» spiega Francesca de Luca, docente dell’istituto.
«Questo incontro è la normalità. Nel quartiere, quando non si spara, siamo nelle scuole: in particolare alla Marino dove siamo di casa, dove ogni anno si costruisce coscienza. Quest’anno, a pochi giorni dai cinque anni dalla morte di Ciro, dopo bombe e spari assume un significato diverso. Noi continuiamo, sempre» dice Pasquale Leone, attivista del Presidio Libera Ponticelli ‘Vittime 11 novembre’.
Articolo pubblicato il: 31 Maggio 2021 15:51