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Da Palazzo Cavalcanti alla Galleria Principe, in vendita 600 immobili del Comune di Napoli

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Approvata a maggioranza in Consiglio la delibera sul conferimento al Fondo Comparto Napoli, gestito in collaborazione con Invimit, di una serie di immobili, valutati 43 milioni di euro, del patrimonio del Comune di Napoli, con l’obiettivo della loro valorizzazione.

La delibera 437 è stata approvata a maggioranza, con il voto contrario di Guangi e Savastano, e riguarda il conferimento di una serie di immobili del patrimonio comunale al Fondo Comparto Napoli, gestito in collaborazione con Invimit, nell’ambito degli impegni del Patto per Napoli. Il Fondo sarà composto per il 70% dal Comune di Napoli e per il 30% da Invimit, includendo 600 immobili del patrimonio comunale. Una parte di essi, del valore di circa 43 milioni di euro, sarà ceduta direttamente al Fondo, mentre altre strutture, come 3 caserme, saranno vendute allo Stato per 3 milioni di euro.

Gli immobili comprendono il Palazzo Cavalcanti, i depositi ANM di Posillipo e del Garittone, l’ex Villa Cava a Marechiaro, la Galleria Principe di Napoli e parte dello stabile in Via Egiziaca a Pizzofalcone. L’obiettivo è la valorizzazione, non la cessione, con una successiva riflessione sulla destinazione d’uso e sulle modifiche al Piano Regolatore Generale, coinvolgendo sempre il Consiglio comunale. Alcuni membri del Consiglio hanno espresso preoccupazioni e perplessità, ma la maggior parte ha sottolineato l’importanza della valorizzazione e della partnership con Invimit per gestire il patrimonio immobiliare comunale in modo più efficace. La delibera è stata considerata un passo significativo per la gestione del patrimonio comunale. Nel dibattito Walter Savarese d’Atri (Presidente della commissione Bilancio) ha annunciato una mozione di accompagnamento alla delibera, sottolineando che l’obiettivo non è la svendita del patrimonio, ma la sua valorizzazione.

Per Sergio D’Angelo (Napoli solidale Europa verde Difendi la città) è necessario valutare attentamente le destinazioni d’uso e la valorizzazione degli immobili prima della cessione al fondo .

Alessandra Clemente (Misto) ha manifestato preoccupazione per la mancanza di rigore nella stima dei beni e della trasparenza nella governance di Invimit sui beni nel Fondo. Ha sottolineato la necessità di vigilare sulle situazioni debitorie verso il Comune.
Nino Simeone (Misto) ha evidenziato che le precedenti amministrazioni hanno fallito nel vendere gli immobili del patrimonio. Ha chiesto di evitare strumentalizzazioni, sottolineando la necessità di mettere in sicurezza gli immobili.

Coraggiosa la scelta della delibera per Claudio Cecere (Movimento 5 Stelle) ma ha sottolineato l’importanza di chiarire le destinazioni d’uso future degli immobili per influenzarne la stima.

Gennaro Acampora (Partito Democratico) ha accolto positivamente la delibera come inizio per una gestione migliorata del patrimonio immobiliare comunale. Per Gennaro Esposito (Manfredi Sindaco) sono necessari di investimenti significativi per la gestione dei beni. Ha incoraggiato a agire con fiducia, sforzandosi di valorizzare la città attraverso la fornitura di più servizi ai cittadini. Ciro Borriello (Movimento 5 Stelle) ha ricordato il tentativo passato di cambiare la gestione del patrimonio immobiliare. Fulvio Fucito (Manfredi Sindaco) ha sottolineato l’assenza di risorse iniziali e che la delibera mira alla valorizzazione, non alla vendita, ricordando il successo di Invimit a Roma e Milano.

Delibera importante per Salvatore Guangi (Forza Italia), ma ha espresso preoccupazioni riguardo alla possibilità di svendita del patrimonio e al possibile indebolimento delle funzioni della Napoli Servizi. Condivide l’idea di cambiare la destinazione d’uso degli immobili prima della cessione al fondo, per migliorarne la redditività. Ha annunciato un voto negativo alla delibera, sottolineando la necessità di chiarimenti sul destino del Garittone.
Massimo Cilenti (Napoli Libera) ha considerato la delibera necessaria per rispettare gli impegni del Patto per Napoli. Tuttavia, ha manifestato perplessità su alcune scelte, come la vendita delle caserme a Ponticelli.

Massimo Pepe (Azzurri Noi sud Napoli viva) ha descritto la delibera come un atto necessario che traccia una strada per affrontare le trasformazioni della città, cercando di tutelare e non svalutare il patrimonio immobiliare.

Luigi Carbone (Napoli Solidale Europa Verde Difendi la città ) ha chiarito che il Comune sta procedendo con una operazione coraggiosa, sulla scia di un orientamento nazionale, finalizzato a scongiurare la fatiscenza del patrimonio immobiliare cittadino.

Una mozione è stata approvata a maggioranza con l’astensione del consigliere Sergio D’Angelo e il voto contrario del gruppo di Forza Italia prevede l’impegno di Sindaco e assessori ad una serie di azioni volte alla valorizzazione del patrimonio immobiliare, ad accelerare la riorganizzazione delle partecipate, con particolare riferimento alla gestione del patrimonio, alla previsione di un piano straordinario di manutenzione dell’edilizia popolare e di cessione a condizioni agevolate agli inquilini regolari che vi abitano, a proseguire nella regolarizzazione delle situazioni pendenti, ad utilizzare la redditività prodotta dalla valorizzazione per alimentare uno specifico fondo per la manutenzione degli immobili Erp e a fare in modo che gli indirizzi attuativi dettati dalla Giunta siano sottoposti dall’approvazione del Consiglio comunale.

Approvata all’unanimità anche una mozione di Forza Italia che impegna a prevedere un piano di alienazione e dismissione degli alloggi di edilizia popolare e residenziale agli assegnatari degli alloggi. Approvate all’unanimità altre due mozioni a firma di Forza Italia sulla materia degli alloggi popolari e residenze universitarie.

Il sindaco Gaetano Manfredi ha svolto alcune considerazioni sul senso politico di questa delibera, che parte dal presupposto che la gestione del patrimonio non equivale alla sua dismissione. In precedenza non c’è stato un potere contrattuale del Comune nella vendita del patrimonio, e da ciò deriva il valore del Fondo che si sta costituendo con Invimit, frutto di due anni di lavoro, che non è un fondo speculativo e che quindi consente una gestione pubblica e non aggressiva del patrimonio , con la possibilità di effettuare scelte flessibili, come ad esempio il mantenimento di affitti calmierati in alcuni immobili .

Per valorizzare servono soldi, ha ricordato, e in questo senso è importante poter contare su un partner finanziario con il quale avviare un percorso virtuoso, che consentirà ad alcune tipologie di immobili di essere destinate al fondo ed essere gestite in maniera efficiente, tenuto conto che il Comune è sempre titolare del 70% del Fondo. Un altro dato significativo è il lavoro fatto sul fabbricato di via Egiziaca, che tutelerà le famiglie che legittimamente sono lì, e che ora andrà sul mercato in maniera trasparente. Sono segnali politici importanti la credibilità per poter stare sul mercato e il riconoscimento della serietà della città, che è in grado come altre città italiane di attrarre capitali, un viatico per future operazioni finanziarie nelle quali il Comune potrà agire come main partner. Sul cambio di destinazione d’uso degli immobili, ha concluso , il processo va di pari passo con la modifica del Piano Regolatore, che a breve si inizierà a rivedere.

Sulla gestione del patrimonio, Manfredi ha infine annunciato la nascita di una società del Patrimonio, che avrà il compito di amministrare con competenza e managerialità adeguate questi beni, senza penalizzazioni dei lavoratori che finora se ne sono occupati. Saranno prese a modello le migliori pratiche nel settore, ha chiarito, portando anche a Napoli un modello di gestione efficiente e moderno.

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