Influenza con picco previsto verso metà gennaio ed è caos. Negli ultimi giorni di dicembre ne sono state registrate in Italia oltre 673 mila persone registrate, per un totale di 2 milioni 168 mila persone interessate dall’inizio dell’epidemia. Lo sottolineano gli specialisti della società italiana di Malattie infettive e tropicali (Simit). Sono soprattutto i bambini i più colpiti, tra i 5 e i 14 anni. Le regioni con più casi sono Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Calabria e Campania. Nelle ultime 24 ore al Pronto Soccorso del Cardarelli sono stati registrati 300 accessi.
Nell’ultima settimana dell’anno c’è stato un brusco aumento del numero di casi in tutte le classi di età. In base a quanto riporta il costante monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, il livello di incidenza in Italia è pari a 11,11 casi per mille assistiti. La fascia di età maggiormente colpita è quella dei bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un’incidenza pari a circa 29,2 casi per mille assistiti e quella tra 5 e 14 anni pari a 19,0. Un brusco aumento anche negli anziani in cui l’incidenza è pari a 6,3 casi per mille assistiti.
“È essenziale rimanere a riposo e al caldo, bere bevande calde, usare antiinfiammatori e antipiretici – dichiara il prof. Claudio Mastroianni, segretario Simit e direttore della U.O.C. Policlinico Umberto I – Malattie infettive, Università La Sapienza Roma – In genere vanno evitati gli antibiotici, poichè si tratta di una forma virale che può essere curata con terapia sintomatica. Prevediamo nelle prossime settimane, intorno a metà gennaio, un ulteriore aumento di casi, ma la rete infettivologica è pronta assieme a ISS, Simit e specialisti su tutto il territorio. è ancora consigliato l’uso del vaccino antinfluenzale, la principale arma a nostra disposizione contro l’influenza”. Ma l’influenza non si esaurirà prima di fine febbraio. A marzo e aprile, invece, potrebbero giungere da noi altre forme virali respiratorie che possono causare sindromi simil-influenzali. A rischio saranno ancora gli anziani, con comorbidità (o comorbilità, coesistenza di più patologie diverse in uno stesso individuo, ndr) che possono andare incontro a complicanze polmonari e cardiache.
Articolo pubblicato il: 5 Gennaio 2018 12:12