L’influenza continua a mietere vittime. Da inizi ottobre, quando si sono registrati i primi sporadici casi, si sono verificati 39 decessi e 191 casi gravi. Gli eventi più drammatici hanno riguardato soggetti di età pari o superiore a 50 anni. Di questi, l’84% risultava senza vaccino. Inoltre, nel 77% dei casi gravi e nell’82% dei deceduti era presente almeno una condizione di rischio preesistente, come diabete, tumori, malattie cardiovascolari, respiratorie o obesità.
L’influenza è una malattia che si risolve normalmente in pochi giorni, ma in alcune situazioni può portare complicanze, tra cui la più frequente è la polmonite, che possono mettere in pericolo la vita di persone con comorbilità o che si trovino in condizioni precarie di salute.
Per questo motivo, ogni anno, il Servizio Sanitario Nazionale promuove la campagna vaccinale contro l’epidemia influenzale.
In base alla situazione climatica del nostro paese e all’andamento delle precedenti epidemie influenzali (insorgenza, durata, picco) si consiglia la somministrazione del vaccino nel periodo autunnale, dalla metà di ottobre alla fine di dicembre.
La vaccinazione può essere effettuata gratuitamente recandosi presso le strutture sanitarie pubbliche o direttamente dal proprio medico di medicina generale. In generale, tranne che nei bambini fino ai 9 anni in cui è opportuna una seconda dose di richiamo, per tutti gli altri è sufficiente una sola dose di vaccino per garantire un’adeguata immunizzazione.
Non possono essere vaccinati i bambini di età inferiore ai sei mesi, in quanto non ci sono studi clinici controllati in questa fascia d’età, soggetti che abbiano avuto una reazione allergica grave al vaccino o a un suo componente, persone che abbiano in corso una malattia acuta. In quest’ultimo caso, la vaccinazione può essere effettuata dopo la guarigione.
In ultimo, la vaccinazione è controindicata nelle persone che abbiano manifestato una particolare malattia neurologica (sindrome di Guillain-Barrè) entro 6 settimane da una precedente vaccinazione.
Si consiglia la vaccinazione per tutte le persone che non presentino specifiche controindicazioni e desiderino evitare di contrarre l’infezione, come recentemente evidenziato dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg).
Infine, l’Associazione Italiana di Oncologia raccomanda anche ai pazienti in cura per un tumore di procedere alla vaccinazione. L’associazione sottolinea anche l’importanza di procedere alla vaccinazione dei famigliari del paziente. In caso di chemioterapia si consiglia di effettuarlo prima che un paziente inizi la cura, se già in trattamento è possibile procedere con il vaccino due settimane prima del ciclo di chemioterapia previsto.
Articolo pubblicato il: 2 Febbraio 2019 9:00