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Inquinamento acustico: il nemico invisibile. Approvati due decreti

L’inquinamento acustico è uno tra i maggiori problemi delle grandi Città, molto più subdolo dell’inquinamento atmosferico per i danni gravi e irreversibili che induce e non solo all’apparato uditivo.

Mettere in atto “buone pratiche” è l’unico modo per contrastarne le conseguenze. Il Consiglio dei ministri ha approvato, la scorsa settimana, due decreti legislativi contro l’inquinamento acustico, armonizzando la normativa nazionale in materia di inquinamento acustico con la relativa disciplina dell’Unione europea, in attuazione della legge 161/2014. I due testi prevedono:

Il primo decreto tratta l’armonizzazione della normativa nazionale in materia di inquinamento acustico con la direttiva della Comunità Europea relativa alla determinazione e gestione del rumore ambientale. In questo modo verrà razionalizzata la tempistica riguardante la trasmissione delle mappe acustiche e dei relativi piani d’azione, assicurando nel contempo anche l’informazione del pubblico.

L’intervento normativo, inoltre, risolverà in modo definitivo alcune criticità, riguardanti in particolare l’applicazione dei valori limite, il coordinamento tra i vari strumenti di pianificazione, nonché la valutazione dell’impatto acustico nella fase progettuale delle infrastrutture, al fine del contenimento dell’inquinamento derivante dal rumore per la salvaguardia della popolazione.

È prevista anche una specifica disciplina delle attività fonte di rumore ambientale, fino ad oggi escluse dalla normativa, quali gli impianti eolici, le aviosuperfici, le elisuperfici, le idrosuperfici, le attività e discipline sportive e le attività di autodromi e piste motoristiche;

Il secondo decreto

razionalizza la disciplina sulle macchine rumorose operanti all’aperto, con particolare riguardo a quelle importate da Paesi extracomunitari e poste in commercio nella distribuzione di dettaglio, affidando la responsabilità in materia agli importatori presenti sul territorio comunitario, colmando così un vuoto normativo e garantendo maggiore sicurezza all’utenza.

Il provvedimento mira anche a raggiungere obiettivi di semplificazione nei procedimenti di autorizzazione e di certificazione, anche con una revisione dei requisiti richiesti agli organismi di certificazione.

Viene infine rafforzata la disciplina sanzionatoria, conferendo ad Ispra, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, maggiori poteri di accertamento e verifica.

E a Napoli?

A proposito di qualità della Vita anche la nostra città si mobilita per risolvere questo importante problema di salute pubblica: con il patrocinio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli e in collaborazione con il Comitato per la quiete pubblica napoletana e la vivibilità cittadina, l’Officina Forense, un gruppo di avvocati amici che esercitano con passione la professione, ha organizzato, martedì 28 febbraio presso il Tribunale di Napoli, Centro Direzionale, dalle 12.00 alle 16.00, un tavolo tecnico per capire quali rimedi ha il Cittadino napoletano per difendere se stesso e la Città dall’inquinamento acustico.

Articolo pubblicato il: 21 Febbraio 2017 18:24

Redazione

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