Interstellar: è stato svelato recentemente un “finale alternativo” del celebre film di Cristopher Nolan.
Il film Interstellar (regia di Christopher Nolan, Oscar per gli effetti speciali nel 2015) racconta il dramma di un ingegnere aerospaziale, costretto ad abbandonare i propri figli per assicurare un futuro all’umanità. Il finale del film cancella di colpo l’ansia per una fine imminente che aveva caratterizzato fin lì la pellicola, esaltando l’amore come unità di misura più forte del tempo e dello spazio in una fantomatica quinta dimensione. L’approdo finale del pilota Cooper (Mattew McConaughey) è il tesseratto, un ipercubo quadridimensionale che realizzato da “loro”, fantomatici artefici di una realtà penta – dimensionale in cui il tempo viene rappresentato come un’entità fisica, da poter finalmente attraversare anche all’indietro. I “loro” che permettono a Cooper di trasmettere dati di importanza vitale a sua figlia Murph (Jessica Chastain), divenuta nel frattempo una brillante scienziata, sono con tutta probabilità i popoli del futuro che hanno piena padronanza dello spaziotempo. Realizzando un tesseratto (che Nolan immagina come una sorta di libreria cablata), essi hanno aiutato Cooper a trasmettere in codice Morse a sua figlia i dati necessari a trarre in salvo l’umanità, condannata altrimenti ad una lenta agonia su una Terra morente.
Un finale alternativo
Il film, tuttavia, avrebbe potuto prendere una piega completamente diversa, avvicinandosi agli interrogativi irrisolti di 2001: Odissea nello spazio. Come riporta Mondofox.it, durante un evento a Pasadena legato alla promozione dell’uscita in home video, è stato svelato un finale alternativo, pensato da Jonathan Nolan (co-sceneggiatore insieme al fratello). Il film si sarebbe dovuto infatti concludere con il tentativo fallito da parte di Cooper di attraversare il ponte di Einstein-Rosen (il wormhole). Il collasso del cunicolo spazio-temporale avrebbe impedito all’astronauta col volto di McConaughey di manipolare lo spaziotempo, negandogli quindi la possibilità di mettersi in contatto “a distanza” con sua figlia Murph.