di Maria Sordino – L’Italia è entrata nell’elenco delle nazioni “a rischio salute” per gli americani che intendono viaggiare all’estero. La causa sono i focolai di morbillo che si sono riaccesi nel nostro paese a partire dal 2017.
I Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie di Atlanta (Cdc) hanno emesso una nota in cui si invitano i cittadini in partenza per l’Italia a prendere misure precauzionali: assicurarsi di essere vaccinati contro il morbillo o vaccinarsi, lavarsi spesso le mani, evitare di toccarsi il volto prima di lavarsi le mani.
Ma cosa è successo?
L’età mediana dei casi pari a 27 anni. La maggior parte dei casi (73%) è stata segnalata in persone di età maggiore o uguale a 15 anni; 151 casi avevano meno di un anno di età.
Infine 197 casi segnalati tra operatori sanitari. Lo riferisce l’ottavo numero del bollettino settimanale prodotto dall’Iss, in collaborazione con il ministero della Salute, per monitorare e descrivere l’epidemia di morbillo in corso in Italia.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, le sue complicanze possono causare fra 30 e 100 morti ogni 100mila persone contagiate. La copertura vaccinale in Italia nei bambini è dell’85% e in calo da una decina di anni a questa parte.
Tra i più piccoli, secondo i dati della Società Italiana di Neonatologia, nel 33% dei casi registrati dall’inizio dell’anno si è avuta almeno una complicanza, nel 41% un ricovero e nel 14% un accesso al pronto soccorso. Il 90% di tutti i bambini colpiti non era vaccinato.
Questa condizione determina il venir meno dell’effetto gregge, cioè la protezione derivante dalle vaccinazioni collettive, che finora ha rappresentato una garanzia anche per quei pochi bambini non immunizzati.
Affinché l’effetto gregge diventi effettivo occorre che la copertura vaccinale di un paese raggiunga almeno il 95% (leggi anche 2ANews.it del 18 marzo 2017). Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), le epidemie di morbillo attualmente in atto in Europa minacciano i progressi verso l’eliminazione definitiva di questa malattia.
Finora, grazie ai vaccini, sono stati evitati 20,3 milioni di morti nel mondo tra il 2000 e il 2015, pari a una diminuzione dei decessi del 79% a livello globale.
Articolo pubblicato il: 17 Maggio 2017 16:51