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Italia-Svezia 0-0, azzurri fuori dai Mondiali dopo 60 anni

Italia-Svezia finisce 0-0: gli azzurri non parteciperanno a Russia 2018. Insigne fuori tutta la gara, Ventura non si dimette.

di Luigi Maria Mormone – Clamoroso a San Siro: Italia-Svezia termina 0-0 e gli azzurri non parteciperanno ai prossimi campionati del mondo di calcio di Russia 2018. Un disastro calcistico di tali proporzioni non accadeva da ben 60 anni, quando l’allora nazionale degli oriundi Ghiggia, Schiaffino, Montuori e Da Costa fu eliminata proprio agli spareggi dall’Irlanda del Nord. Guarda caso, quei mondiali si giocarono poi proprio in Svezia, dove vinse e strabiliò il mondo il Brasile di Pelé. La prova della Nazionale di Gian Piero Ventura è stata certamente generosa ma a lungo priva di gioco, come accaduto all’andata. Troppi lanci lunghi, facile preda dei difensori scandinavi, che se la sono vista davvero brutta solo in poche occasioni (entrambe nella ripresa, con Florenzi ed El Shaarawy vicini al gol che avrebbe comunque solo allungato la sfida ai supplementari). Ed è proprio questo il punto: per tutta la partita (in cui ha comunque ben esordito il napoletano Jorginho), l’Italia non ha mai dato la sensazione di poter ribaltare l’1-0 dell’andata, forse anche a causa di alcune discutibili scelte del suo allenatore. Tre i capi d’accusa principali: la difesa a 3, mantenuta fino all’ultimo secondo nonostante il legittimo catenaccio svedese, la scelta di Gabbiadini come partner d’attacco di Immobile e, soprattutto, il mancato ingresso del miglior talento italiano degli ultimi 5 anni, ovvero Lorenzo Insigne. Il napoletano è rimasto in panchina per tutta la partita, scelta divenuta ancor più incomprensibile quando il CT gli ha preferito Bernardeschi (riserva nella Juventus). A fine partita, le lacrime del capitano Gianluigi Buffon, al passo d’addio alla nazionale, testimoniano la gravità di quanto accaduto, così come il rammarico degli altri senatori De Rossi, Barzagli e Chiellini. Ventura, invece, ha fatto anche nel post-gara un’altra scelta discutibile: quella di non dimettersi immediatamente dopo la disfatta, cosa che per esempio fece Cesare Prandelli dopo l’eliminazione dai mondiali del 2014. Anche i vertici della FIGC, col presidente Carlo Tavecchio in testa, si sono presi un paio di giorni prima di prendere qualsiasi tipo di decisione. Quel che è certo, è che Italia-Svezia lascerà pesanti scorie, per cui bisognerà quantomeno porsi una seria riflessione sul futuro dell’intero movimento calcistico italiano.

Articolo pubblicato il: 14 Novembre 2017 9:09

Luigi Maria Mormone

Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.