venerdì, Novembre 15, 2024

Jabil: operai scioperano davanti ai cancelli della fabbrica di Marcianise

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Luigi Maria Mormone
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Luigi Maria Mormone, cura la pagina di cronaca su Napoli e provincia, attualità e sport (pallanuoto, basket, volley, calcio femminile ecc.), laureato in Filologia Moderna, giornalista.

Jabil: a rischio 350 posti dei lavoratori della sede di Marcianise. Incontro al Mise in programma per giovedì 27 giugno.

Dopo quella dello stabilimento Whirlpool di Napoli, a rischio chiusura e con 430 operai che vedono in bilico il loro futuro lavorativo, c’è un altro caso a tener banco in Campania: quello dei 350 lavoratori della Jabil di Marcianise.

Proprio come i lavoratori della Whirlpool, anche loro sono in sciopero davanti ai cancelli dello stabilimento, dopo che nella giornata di ieri, lunedì 24 giugno, nel corso di un incontro tenuto a Confindustria Caserta, i vertici societari hanno annunciato l’intenzione di avviare la procedura di licenziamento.

Francesco Percuoco, segretario della Fiom-Cgil di Caserta, dice che la situazione è grave, e denota l’assenza di una politica industriale. La politica faccia la sua parte e sia propositiva, altrimenti andremo incontro ad un disastro annunciato”.

Mauro Musella, rsu della Uilm, spiega che “la decisione della Jabil era nell’aria anche se -riporta “Il Mattino”- il percorso iniziato con la ricollocazione presso altre aziende dei lavoratori dimessisi stava dando frutti importanti. Sono oltre 120 i dipendenti fuoriusciti da Jabil e riassunti in altre realtà, penso alla Softlab, società di informatica nella quale sono transitati 57 nostri colleghi. Al Governo, nell’incontro che ci sarà al Mise giovedì 27 giugno, chiederemo di ampliare il ventaglio di imprese per il ricollocamento, e di inserire aziende con partecipazioni statali come Leonardo, che sono presenti in Campania e stanno assumendo”.

Per Pino Scala (rsu Fim-Cisl), “i lavoratori Jabil hanno già fatto enormi sacrifici in questi anni, ma non è servito. Dopo l’acquisizione da parte della Jabil dello stabilimento della Ericsson nel 2015, c’era l’accordo che la Jabil potesse produrre per anni le schede per i cellulari dell’azienda svedese, che avendo un buon valore di mercato, ci permettevano di sopravvivere. Venuta meno la commesso Ericsson, la Jabil si ritrova in brutte acque, con una spietata concorrenza asiatica; sappiamo dunque le difficoltà, ma chiediamo che l’azienda e il Governo ricollochino i lavoratori. Non possiamo permetterci di perdere per strada centinaia di dipendenti con le loro famiglie. Ricordo anche che oltre agli addetti diretti, vi sono di centinaia di lavoratori dell’indotto”.

Foto: pagina Facebook “Fiom Caserta”

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