Joan Miró. Il linguaggio dei segni, la grande mostra dell’artista catalano, voluta dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, promotore dell’esposizione, organizzata dalla Fondazione Serralves di Porto con C.O.R. Creare Organizzare Realizzare, sarà aperta al pubblico fino a domenica 23 febbraio (dalle 9.30 alle 19.30).
Curata da Robert Lubar Messeri, professore di storia dell’arte all’Institute of Fine Arts della New York University, sotto la preziosa guida di Francesca Villanti, direttore scientifico C.O.R., “Joan Miró. Il linguaggio dei segni” si preannunciava come la mostra più attesa dell’autunno napoletano e i numeri hanno ampiamente dato ragione alle aspettative degli organizzatori: 50.000 visitatori, tra cittadini e turisti italiani e stranieri, e 7.000 bambini ai laboratori didattici, pensati e realizzati dagli operatori del Progetto PanKids. Questi i dati registrati fino a oggi e destinati a crescere in questi ultimi giorni di esposizione.
Tutte le 80 opere oggetto dell’esposizione sono sbalorditive, così come la storia che le ha condotte fino a Porto. Questo insieme di capolavori, appartenuti a uno dei più autorevoli e raffinati mercanti d’arte moderna, Pierre Matisse – figlio del più noto pittore Henri – rimane sconosciuta ai più per molti anni, finché il collezionista giapponese, che le aveva gelosamente custodite fino al 2005, decide di venderle al Banco Português de Negociós.
Tra ottobre 2016 e giugno 2017, le opere sono state presentate per la prima volta al Museo Serralves di Porto, in una esposizione che ha ottenuto oltre 300.000 visitatori. Ora arriva a Napoli, dando a cittadini e turisti la grande opportunità di ammirare una collezione davvero unica al mondo.
Articolo pubblicato il: 20 Febbraio 2020 17:38