Una mezz’ora praticamente perfetta e poi un errore che ha ribaltato tutto. Il prologo di Juventus-Napoli potrebbe essere questo. Con la formazione di Ancelotti che scende in campo in maniera a dir poco perfetta, pronta ad affrontare, con il solito 4-4-2, i bianconeri di Allegri, schiacciati, a dir poco, nella propria metà campo. Con il gol di Mertens specchio perfetto di un gioco da applausi. Bastano, infatti, solo dieci minuti ad Allan per aggredire Dybala su un passaggio sbagliato di Bonucci. Il brasiliano serve poi Callejon, che, scattato sul filo del fuorigioco, appoggia dentro l’area per un Mertens rapace e pronto a insaccare per lo 0-1.
La Juventus è tramortita e se si può trovare una colpa agli azzurri è quella di non chiudere la gara. Di non sferrare il colpo del k.o. E proprio partendo da ciò, la Juventus trova la forza di rialzarsi. Ci pensa Hysaj a servire di fatto Ronaldo sull’out di sinistra, per poi farsi superare dalle finte e controfinte del portoghese che, al 26′, mette al centro per Mandzukic. Il croato fa del colpo di testa il suo marchio di fabbrica, ma essere lasciato solo di certo non ha aiutato Ospina nel suo compito.
L’1-1 è il momento che cambia la gara, anche perché arriva due minuti dopo un altro episodio che si rivelerà decisivo. Ovvero l’ammonizione per Mario Rui. Il portoghese ritenuto colpevole da Banti per un’entrata troppo ruvida su Pjanic. Ecco, Banti, anche lui sarà protagonista a suo modo della sfida. Con una gestione dei cartellini gialli, forse un po’ troppo a senso unico. Basti pensare che la difesa del Napoli, dopo neanche un’ora di gioco, ha tre difensori su quattro ammoniti. E di certo, soprattutto per il fallo di Koulibaly su Ronaldo, sembra difficile trovare una spiegazione. Di contro, gli interventi di Chiellini e Cancelo non vengono ritenuti tali di un cartellino. Anche se il difensore della Nazionale italiana di fatto ferma in maniera volontaria con la mano un pallone che avrebbe potuto generare una ripartenza.
Tutti episodi che fanno tornare in campo il Napoli nella ripresa in maniera nervosa. E aiutano, qualora ce ne fosse bisogno, una Juventus che fa della fisicità la sua arma in più. I bianconeri vincono tutti i contrasti. E quando non ci riescono spesso e volentieri viene fischiato un fallo, che, altrettanto spesso e volentieri, porta a un cartellino giallo per i partenopei. Al 49′ è ancora Ronaldo a prendere palla e a provare il tiro dalla distanza. Ospina respinge sul palo e sulla ribattuta ancora Mandzukic si ritrova solo davanti a una porta vuota: 2-1 e partita ribaltata.
Purtroppo per il Napoli, però, i problemi non sono finiti. Perché solo 6′ dopo,
Il Napoli, però, trova nell’episodio, la rabbia giusta per reagire. E va vicinissimo al gol in ben tre occasioni, di cui la più clamorosa con Callejon che spreca un pallone clamoroso. E sfidare gli dei del calcio non è mai un bene, tant’è che al 76′ ci pensa Bonucci, a raccogliere un colpo di testa sbagliato da Ronaldo per insaccare il definitivo 3-1, che chiude la partita. Nel quarto d’ora finale c’è spazio solo per l’ultimo cambio di Ancelotti, con Fabian Ruiz per un Hamsik molto sottotono e per il triplice fischio di Banti. Che lascia tanto amaro in bocca, misto a una serie di rimpianti e un bel po’ di rabbia.
Articolo pubblicato il: 29 Settembre 2018 20:23