Report questa sera è tornata a parlare dello scandalo Juventus-Ultras dopo le dichiarazioni di Andrea Agnelli: “Siamo fieri del comportamento del nostro security manager, la sua posizione non è in discussione”.
Graziella Bernardis, ex compagna dell’ultrà bianconero Raffaello Bucci, ha dichiarato alla trasmissione tv Report: “Mi ha detto: questa volta abbiamo fatto qualcosa di pesante, abbiamo scritto della tragedia di Superga. Uno degli striscioni dovrebbe averlo fatto lui, dicendomi che con Alessandro (D’Angelo, il security manager della Juventus coinvolto nell’inchiesta, ndr) riuscivano a fare tutto, non ci sarebbe stato nessun problema perché, come al solito, sarebbero riusciti a far entrare tutto, Alessandro mi aiuta a far entrare tutto”. Ricordiamo che Bucci è morto suicida nel luglio del 2016.
Ieri sera è andata in onda su Rai 3 la trasmissione Report, con un’inchiesta sul fenomeno del bagarinaggio per le partite della Juventus. Il programma condotto da Sigfrido Ranucci si è concentrato sui rapporti tra tifo organizzato, dirigenza bianconera e boss della ‘Ndrangheta.
Tra i contributi, c’è un’intervista all’ex ultras Bryan Herdocia (detto Lo Squalo). L’uomo ha ammesso che il gruppo dei Drughi ha continuato a fare bagarinaggio fino alla fine della scorsa stagione. Sullo schermo è infatti comparsa una chat da cui si ricava che per Tottenham-Juve dello scorso 3 marzo (ottavi di Champions) sono stati venduti “a 250 sterline biglietti che ne costavano 35”. Secondo quanto rivelato dalla trasmissione, biglietti a prezzo maggiorato sono stati venduti anche per Juve-Lazio del 28 agosto e Valencia-Juve del 18 settembre.
Ed è sempre lui a ipotizzare che da Bucci “volevano i soldi indietro”. Se è così, è possibile che l’ex ultras sia stato picchiato da persone che poi hanno minacciato suo figlio. Tale conclusione si ricava anche dalla telefonata (fatta ascoltare nel corso del programma) di Alessandro D’Angelo, capo della security, al calciatore Bonucci, di cui sono state mostrate delle chat con un tifoso: “Ieri mattina era andato a Palazzo di Giustizia (per essere interrogato dai pm, ndr). Ne è uscito sconvolto. Ha avuto paura. Perdonatemi, diceva. Ma non aveva paura di noi”.
Ad oggi, le vicende non sembrano essere cambiate. Tutto ciò nonostante il presidente del club bianconero, Andrea Agnelli, sia stato condannato ad un anno (poi ridotto a 3 mesi più una maxi multa) per aver violato le leggi sulla vendita dei biglietti.
Articolo pubblicato il: 29 Ottobre 2018 22:00