Approvato ieri in Consiglio comunale l’ordine del giorno per la cittadinanza onoraria a Kalidou Koulibaly, difensore del Calcio Napoli. Ora starà al sindaco Luigi de Magistris formalizzare tale scelta, che premia l’attaccamento alla città di K2, vera e propria colonna degli azzurri da 5 anni e, soprattutto, capace di radicarsi alla perfezione con un ambiente che lo ama alla follia.
Un ordine del giorno, quello proposto dai consiglieri Laura Bismuto (Dema) e Nino Simeone (Agorà), che era in calendario già da gennaio, dopo la vicenda dei cori razzisti contro il calciatore senegalese a San Siro contro l’Inter, gara nella quale fu anche espulso a dieci minuti dal termine per un applauso irriverente all’arbitro Mazzoleni (ma rivolto soprattutto agli artefici dell’ennesima vergogna sentita alla “Scala del calcio”). In quell’occasione, infatti, Koulibaly rivendicò fiero di sentirsi, tra l’altro, anche napoletano:
Dunque, quella sera del 26 dicembre 2018 l’amore di Napoli per Koulibaly toccò le vette più alte, anche perché, oltre ai “buu” razzisti” per il senegalese, non mancò neanche il becero coro “Vesuvio lavali col fuoco”: come a dire, uniti anche nel ricevere i peggiori insulti.
La cittadinanza onoraria rappresenta a questo punto per K2 (recentemente premiato come miglior difensore del campionato 2018-19) un ulteriore motivo per restare al Calcio Napoli nella prossima stagione, anche perché Carlo Ancelotti, qualche tempo fa, dichiarò che “si incatenerebbe” a Castel Volturno in caso di sua partenza (come per quella di Allan, forse più difficile da trattenere all’ombra del Vesuvio).
Articolo pubblicato il: 29 Maggio 2019 17:49