In scena al Teatro San Carlo il capolavoro pucciniano in un nuovo allestimento del Massimo napoletano con la regia di Francesco Saponaro e le scene di Lino Fiorito. Sul podio, il giovane direttore Alessandro Palumbo.
Torna a gran richiesta La bohème di Giacomo Puccini, una delle opere più note del compositore lucchese e del melodramma di fine Ottocento, ispirato al romanzo di Henry Murger “Scene della vita di Bohème”.
Ben tre anni impiegò Puccini per comporre una delle opere più belle e struggenti del melodramma italiano, che debuttò al Teatro Regio di Torino il 1° febbraio 1896, diretta da un giovane e promettente maestro: Arturo Toscanini.
Rivive dunque la vita difficile e spensierata di un simpatico gruppo di artisti “bohémien” che sullo sfondo di una fredda e malinconica Parigi del 1830, si sviluppa questa triste storia d’amore e di sofferenza, con il drammatico e scontato finale, al quale si arriva dopo aver ascoltato le celebri arie create dal genio pucciniano, come l’intensa Che gelida manina, la delicata Si, mi chiamano Mimì, la spensierata Quando men vo (valzer di Musetta) fino al drammatico epilogo Sono andati? Fingevo di dormire.
Quest’opera è il terzo titolo in cartellone della Stagione 2018-2019 del Teatro di San Carlo, il cui fortunato allestimento fu realizzato dal San Carlo nel 2015. Francesco Saponaro cura la regia, di Lino Fiorito sono le scene e i costumi, e Pasquale Mari per le luci.
“Ritorno con emozione al capolavoro di Puccini per il Teatro di San Carlo di Napoli, – afferma Saponaro – dopo la prima esperienza de La bohème a Vigliena del 2012, un particolare adattamento allestito nei laboratori artistici di San Giovanni a Teduccio, in cui ho cercato un legame profondo con lo spazio postindustriale degli ex stabilimenti della Cirio e la relazione con il tessuto sociale stratificato e brulicante di vita della periferia di Napoli Est.
Per questa Bohème mi confronto con la versione integrale del titolo, cercando di giungere al cuore e all’essenza del racconto. In questo percorso ritrovo – per le scene e i costumi – il segno d’artista, lieve e astratto, di Lino Fiorito e la sapienza di Pasquale Mari che fa della luce il contrappunto chiaroscurale allo svolgimento drammatico”.
Nel 1995 fonda e co-dirige la compagnia Rossotiziano lavorando alla reinvenzione dei classici e alla messa in scena di biografie di artisti visivi e uomini di scienza. Collabora con la compagnia Teatri Uniti ed è stato regista assistente di Toni Servillo. Ha ideato e diretto spettacoli di successo in Italia e all’estero integrando differenti linguaggi espressivi a partire dai testi di grandi autori tra cui: Shakespeare, Eschilo, Seneca, Bernhard, Havel, Pirandello, Čechov, Beckett, Puccini, Shostakovich, Pascali, Pasolini, Kafka, De Filippo, La Capria, Patroni Griffi, Moscato e Pau Mirò di cui ha diretto la versione italiana e spagnola del pluripremiato Chiòve. Attualmente è nel Comitato Scientifico della Fondazione De Filippo.
Sul podio ci sarà il giovane ma affermato direttore Alessandro Palumbo, che ha compiuto i suoi studi pianistici presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, sotto la guida di Aida Fino e Michele Fedrigotti, perfezionandosi con Tiziano Poli e Danilo Lorenzini. Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo, affiancati dal Coro di Voci Bianche del Teatro San Carlo istruito da Stefania Rinaldi.
Dopo aver debuttato con successo alla testa dell’Orchestra Sinfonica di Tenerife, nella produzione di Don Quichotte di Massenet nel 2014 e in quella di Hänsel und Gretel di Humperdinck nel 2015, è tornato all’Opera di Tenerife nel 2016 per dirigere il progetto dell’Opera Studio, Don Pasquale di Donizetti, con la regia di Stefania Bonfadelli. Nel 2016, inoltre, debutta nella produzione di Turandot di Puccini realizzata da AsLiCo con la regia di Silvia Paoli, raggiungendo un totale di circa 130 repliche.
Nella stagione 2017 ha diretto l’orchestra del Teatro Lirico di Cagliari nella produzione L’Ape Musicale di Da Ponte, regia Davide Garatin, produzione del Teatro Lirico di Cagliari. Prossimamente dirigerà all’Opera de Tenerife in tre diverse produzioni de La Traviata. Maestro del Coro la brava e severa Gea Garatti Ansini.
Tra gli interpreti Karen Gardeazabal che si alternerà con Lana Kos nel ruolo della protagonista, Giorgio Berrugi e Francesco Pio Galasso in quelli di Rodolfo, Hasmik Torosyan e Valentina Mastrangelo saranno Mimì, Simone Alberghini, Filippo Polinelli si alterneranno nelle vesti di Marcello, Enrico Maria Marabelli e Francesco Verna Schaunard, Giorgio Giuseppini e Vladimir Sazdovski Colline.
Stagione d’opera e danza 2018 / 2019
- gennaio 2019
- mercoledì 16, ore 20.00, giovedì 17, ore 18.00, venerdì 18, ore 20.00,
- sabato 19, ore 17.00 e ore 21.00, domenica 20, ore 17.00, martedì 22, ore 20.00
Giacomo Puccini
- La bohème
- Opera in quattro quadri
- Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
- da Scènes de la vie de bohème di Henri Murger
- Direttore | Alessandro Palumbo
- Maestro del Coro | Gea Garatti
- Regia | Francesco Saponaro
- Scene e Costumi | Lino Fiorito
- Luci | Pasquale Mari
- Assistente alla Regia | Veronica Bolognani
- Assistente alle Scene | Fabio Marroncelli
- Assistente ai Costumi | Anna Verde
- Mimì, Karen Gardeazabal (16, 18 e 19 gennaio – ore 21 – 22 gennaio) / Lana Kos (17, 19 gennaio – ore 17 – 20 gennaio)
Rodolfo, poeta, Giorgio Berrugi (16, 18 e 19 gennaio – ore 21 – 22 gennaio) / Francesco Pio Galasso (17, 19 gennaio – ore 17 – 20 gennaio)
Musetta, Hasmik Torosyan (16, 18 e 19 gennaio – ore 21 – 22 gennaio) / Valentina Mastrangelo (17, 19 gennaio – ore 17 – 20 gennaio)
Marcello, pittore, Simone Alberghini (16, 18 e 19 gennaio – ore 21 – 22 gennaio) / Filippo Polinelli (17, 19 gennaio – ore 17 – 20 gennaio)
Schaunard, musicista, Enrico Maria Marabelli (16, 18 e 19 gennaio – ore 21 – 22 gennaio) / Francesco Verna (17, 19 gennaio – ore 17 – 20 gennaio)
Colline, filosofo, Giorgio Giuseppini (16, 18 e 19 gennaio – ore 21 – 22 gennaio) / Vladimir Sazdovski (17, 19 gennaio – ore 17 – 20 gennaio)
Benoît, il padrone di casa / Alcindoro, Matteo Ferrara
Parpignol, Enrico Zara
Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo
con la partecipazione del Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo