“Scienza ed etica della cura: in missione per una sanità accogliente” a cura della Farmacia Solidale Diocesana Gocce di Carità.
Il convegno “Scienza ed etica della cura: in missione per una sanità accogliente” proposto dalla Farmacia Solidale Diocesana Gocce di Carità al Museo Diocesano – Largo Donnaregina, con il patrocinio del Comune di Napoli, è stato un importante momento di conoscenza e divulgazione delle attività svolte, sotto la guida della dottoressa Bianca Iengo, dirigente farmacista Asl, che, in nove anni di impegno e dedizione, ha costruito una grande rete di realtà che rendono possibile l’operato della farmacia solidale: Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli, ASL Napoli 1, SIFO Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie, Forum Sociosanitario, BCC Napoli, Guacci Distribuzione farmaceutica dal 1946, Euronics Gruppo Tufano. Impegnati tutti i giorni nell’opera della Farmacia Solidale Diocesana Gocce di Carità, un enorme e prezioso capitale umano: farmacisti, medici, OSS, infermieri, ingegneri, studenti, economisti, docenti, casalinghe, biologi artigiani, consacrati.
Al convegno, insieme alla dottoressa Bianca Iengo, dirigente farmacista Asl e direttrice della Farmacia Solidale Diocesana Gocce di Carità, hanno partecipato il vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Napoli Gaetano Castello; il professore Gennaro Rispoli, chirurgo e direttore del Museo Arti Sanitarie e di Storia della Medicina; don Marco Belladelli, coordinatore della pontificia commissione per le attività sanitarie della Chiesa; Amedeo Manzo, presidente federazione banche di comunità Credito Cooperativo Campania e Calabria; la professoressa Agnese Miro, docente di Legislazione Farmaceutica dipartimento Farmacia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Il convegno è stato moderato dal giornalista Antonio Salamandra.
«Sono stato tra i promotori di questa iniziativa – racconta Don Marco Belladelli –. L’esperienza principale è nata a Roma ai tempi di Monsignor Di Liegro e poi si sta diffondendo piano piano in tutta Italia diventando una forma importante di aiuto a quelle che sono le categorie sociali più fragili, più deboli. L’esperienza di Napoli è nata sotto l’impulso della dottoressa Bianca Iengo e mi pare che stia dando ottimi risultati soprattutto per quella che è la rilevanza del servizio e anche per quello che è il coinvolgimento di molti giovani in questo servizio. Sollecitare i giovani a questo impegno di solidarietà e di attenzione verso le fasce più deboli della popolazione è un dato molto importante».
«La Farmacia Solidale nasce con l’obiettivo di recuperare e fornire risorse essenziali per tutti coloro che hanno difficoltà ad accedere alle cure per motivi socioeconomici, culturali, linguistici, documentali e si fonda sui valori dell’ascolto, empatia, accompagnamento e solidarietà – racconta la dottoressa Bianca Iengo –. Ad occuparsi degli assistiti sono i volontari, angeli della cura, che si preparano formandosi negli anni attraverso la pratica e la conoscenza. “Scienza ed etica della cura” è il titolo del convegno: con la parola “scienza” indichiamo la conoscenza della cura, che, attraverso la ricerca, fornisce ai volontari la conoscenza di metodologie e attività più adatte ai nostri assistiti; “etica” indica non solo un costume comportamentale della persona all’interno della cura e del prendersi cura degli altri ma anche la casa come luogo in cui ci sono valori e persone che desiderano mettere questi valori a disposizione degli altri. Ascoltando attentamente i nostri assistiti, cerchiamo anche di capire quali sono i punti da sviluppare e porre in essere per migliorare la loro inclusione».
«La Farmacia Solidale è un sostegno notevole, al quale facciamo tutti riferimento – racconta il vescovo Gaetano Castello –. Io stesso, nel corso della mia attività di pastore, ho indirizzato tanti a usufruire di questa possibilità, che è diventata urgente e importante, e ho trovato sempre molta disponibilità, così come l’ho trovata quando si è trattato di aiutare paesi come il Congo, dove abbiamo fondato un ospedale pediatrico per inviare farmaci, cosa che è stata difficile per il trasporto ma non per la disponibilità della Farmacia Solidale. Questo lo si osserva anche nell’accoglienza che in generale viene riservata alle richieste di aiuto. Per la Chiesa, la Farmacia Solidale è una testimonianza molto bella di vicinanza e di cura che per noi è un aspetto fondamentale non solo in relazione al fare pratico ma nell’atteggiamento nei confronti delle persone che vengono trattate come persone appunto e non come richiedenti aiuto».
Nata nel 2015 con il progetto “un farmaco per tutti”, voluto e sostenuto da Sua Eminenza Cardinale Crescenzio Sepe, la Farmacia Solidale Diocesana Gocce di Carità, che oggi ha sede nei locali del complesso dei Missionari Vincenziani in via Vergini, svolge un’azione fondamentale sul territorio di accoglienza, vicinanza e accompagnamento in percorsi diagnostici e terapeutici di pazienti in condizioni di sofferenza e solitudine, raccolta e distribuzione di farmaci, accoglienza e inserimento nei piani di prevenzione, servizio mensa e cucina a favore degli indigenti; risponde alle richieste di aiuto e di solidarietà internazionale – nel tempo ha organizzato missioni in Ucraina, Brukina Faso, Cuba, Kosovo, Kongo, Libano, Odessa, Camerun, Madagascar; realizza progetti di inclusione sociale per i bimbi come il campo estivo multietnico; ha attivato il laboratorio di sartoria solidale, Fabbrica della Pace, nata a favore delle donne che hanno scelto la vita e cercano di imparare un mestiere per lavorare e crescere i propri figli.
La Farmacia Solidale Diocesana Gocce di Carità continuerà a essere impegnata in queste attività e per il futuro lancia nuovi progetti: InFormazione Lab, la formazione dei volontari affinché abbiano sempre di più gli strumenti giusti per accogliere e accompagnare il paziente in un percorso di cura; una proposta di dialogo conComune di Napoli e Asl per migliorare sempre di più la rete di accoglienza e di accompagnamento del paziente creando un legame tra le strutture ospedaliere e il territorio; workshop per gli utenti che vengono educati a rispettare e a prendersi cura di se stessi e del prossimo contribuendo alla costruzione di una società civile; progetto di inclusione culturale attraverso visite guidate che possano far conoscere realmente a bambini e famiglie di nazionalità straniera la città in cui vivono, mettendo al centro la cultura e l’arte, terapia non solo per il corpo ma anche per la mente e l’anima.