La marinara ed il piedirosso si incontrano all’ombra del Vesuvio da Giuseppe Pignalosa

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di Giuseppe Giorgio – E’ stato proprio ai piedi del Vesuvio, il leggendario “Gigante della Montagna” croce e delizia per una Napoli senza tempo, che dandosi appuntamento a “Le Parule” di Giuseppe Pignalosa, l’antica “Pizza Marinara”  ha incontrato il vino “Piedirosso”. Tant’è che confermando un abbinamento antico e naturale, grazie all’estro del sempre più apprezzato maestro pizzaiolo di Ercolano, a prendere corpo è stato un binomio gastronomico vincente, ingiustamente trascurato negli ultimi tempi. Puntando sulla prodigiosità della vulcanica terra del Vesuvio, preziosa culla per uva e pomodori di qualità, l’incontro nel popolare locale di Pignalosa si è subito tramutato in una grande emozione sensoriale. O meglio, in un allegro simposio fatto di tradizione ed innovazione nel nome di due grandi prodotti come la pizza marinara ed il Piedirosso. Organizzata in collaborazione con l’Ais dei Comuni Vesuviani e dalla Event Planet, la serata tutta vesuviana ha subito messo a confronto l’estro del pizzaiolo Pignalosa con i frutti dei migliori produttori di pomodoro e di tutte le aziende protagoniste della viticultura del Vesuvio. Per i palati dei partecipanti,  a fare passerella sono state dunque  le Marinare con i pomodori di Carlo d’Amato “Sapori di Corbara”, Francesco Franzese de “La Fiammante”, Sabato Abbagnale con “Il miracolo di San Gennaro”, “Agrigenus” di Francesco Pirolo, “Giolì” di Angelo Di Giacomo ed “Eligio” di Saverio Bifulco, insieme ai vini rossi vesuviani di “Cantina Olivella”, “Casa Setaro”, “Cantina del Vesuvio”, “Sorrentino” e “Villa Dora”. Presenti oltre al critico enogastronomico Luciano Pignataro ed alla ideatrice di Mysocialrecipe, Francesca Marino, il presidente del Consorzio dei Vini del Vesuvio  Ciro Giordano ed il suo vice Maurizio Russo ed ancora, il delegato Ais dei Comuni Vesuviani, Ernesto La Matta, l’evento ha ribadito la valenza di un maestro pizzaiolo come Giuseppe Pignalosa vero punto di riferimento del territorio vesuviano e dei presidi Slow Food. Con l’aggiunta di un vino come il Gragnano “Ottouve” di Salvatore Martusciello, le cinque marinare firmate Pignalosa hanno davvero conquistato i plausi di esperti e buongustai che hanno ancor più messo in funzione le papille gustative con un’altra pizza di casa Pignalosa, la  “Giagiù”, vincitrice nella categoria pizza del territorio al Contest #pizzaunesco. Reduce, tra l’altro, da una ulteriore consacrazione professionale al “Ritratti di Territorio Food Award” per la categoria “Chef della Pizza”, Pignalosa, con questo ultimo confronto, ha aggiunto un altro successo alla sua inarrestabile marcia verso la tutela ed il rilancio di una pizza sinonimo semplicità, passione, territorio e qualità