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La Pasta piace ai giovani. Vince lo Spaghetto al pomodoro e basilico

La pasta si presenta per i giovani come un universo gastronomico tutto da scoprire, che offre tante opportunità e ricette diverse.

Nelle le scelte dei giovani a tavola, al ristorante e a casa, per una serata di relax con gli amici all’insegna del piacere e della convivialità. Al primo posto c’è la Pasta, la mangiano ogni giorno e la semplice spaghettata, veloce da preparare condita con pomodoro fresco,  è in cima alle scelte, con punte del 70% al centro, al Sud e Isole; a seguire con pochi punti 60% la Pizza sopratutto al Nord e 56% la Pasta alla carbonara.

Finiscono in fondo alla classifica quelli  multietnici, i piatti che fanno tendenza come il Kebab, sushi e Finger Food, che raccolgono consensi non superiori al 20%.                        Molta gente non sa quanto sia salutare mangiare la pasta a pranzo che oltre che essere uno degli alimenti base della Dieta mediterranea assieme al pane, ai legumi, agli ortaggi, all’olio di oliva ed al vino è il nutrimento meno costoso rispetto ad altri regimi alimentari.  E’ un prodotto della tradizione che gli italiani preferiscono e la mangiano tutti i giorni. In molte famiglie la pasta è un prodotto di punta nell’alimentazione giornaliera. La pasta non fa ingrassare. Tutto dipende dalla quantità e dal  condimento con cui viene servita a tavola. Molti studi hanno dimostrato che il suo  consumo soprattutto la tipologia integrale,  diversamente da quello che molti pensano, non comporta un aumento del peso corporeo, ma addirittura aiuta ad una diminuzione dell’Indice di Massa Corporea.

E’ di facile digeribilità, soprattutto se mangiata al “dente” e contiene Amido, un carboidrato complesso a lento assorbimento che non crea nessun problema alla glicemia del nostro corpo, basta non superare la dose raccomandata di 2-3 gr., per ogni chilo di peso corporeo. La quantità giusta da cruda consigliata nel fabbisogno giornaliero è di circa 70 grammi che poi cotta raddoppia, condita con olio Evo, aglio, pomodoro fresco e parmigiano oppure degli ortaggi o legumi, rappresenta un piatto perfetto.

La Pasta al pomodoro è una icona del Made in Italy,  con condimenti semplici e salutari nel rispetto della Alimentazione  Mediterranea, tenendo conto dei suoi principi nutritivi che apportano benessere. Diceva Federico Fellini: « La vita è una combinazione di pasta e magia». E’ vero!! E’ un piatto seducente, semplice ma non facile, perché fare un buon piatto con una buona salsa non è una cosa da sottovalutare. Se non tutti gli ingredienti ed il procedimento sono corretti e giusti, neppure il piatto ne uscirà a regola d’arte. Occorre sempre raffinatezza ed equilibrio. Un piatto di Pasta al pomodoro potrebbe addirittura amplificare la sensazione di piacere mentre lo si assapora, perché risveglia i 5 sensi dell’ appetito a tavola.

La vista.  E’ coinvolta in primis. Un bel piatto colorato seduce i sensi,  condiziona la scelta ed influenza la percezione di un cibo e quindi la sua appetibilità. Fisiologicamente parlando stimola la produzione di saliva e dei succhi gastrici dello stomaco che deve accogliere il cibo e digerirlo.  I colori attirano l’attenzione ed il cervello ci guida ogni giorno nelle scelte alimentari. Partiamo dal  pomodoro che è rosso, attira di più gli occhi ed il palato e si distingue per il suo pigmento naturale, licopene, una biomolecola che ha poteri antiossidanti e antitumorali. Il bianco perlaceo della pasta e del parmigiano ed il verde del basilico, creano un connubio di colori ed ingredienti salutari e molto Mediterranei, materie prime che fanno parte del territorio. Spaghetti al pomodoro sono sicuramente i più gettonati dai giovani ed è stato considerato da molti Ricercatori europei,  una soluzione contro lo stress. Vista e gusto vincono sulla prova sensoriale e riescono a mettere buon umore. Infatti il carboidrato della pasta chiamato amido, si scinde nella digestione e libera il glucosio, che favorisce insieme alle vitamine del gruppo B, la produzione della Serotonina, una proteina alla base dell’ottimismo e del buon umore.

Olfatto. Dopo essere stati attratti da un cibo, il profumo che emana aiuta la vista nella produzione delle secrezioni.

Il Tatto. Toccare il cibo con la lingua è una sensazione piacevole perché avvertiamo la sua consistenza e la sua friabilità. Il sapore poi è percepito dalle cellule nervose presenti nel tessuto delle papille gustative

Udito. Il rumore nella masticazione ci fa avvertire la croccantezza o la morbidezza collegati alla freschezza degli ingredienti. Mangiare in un ambiente poi ricco di frastuoni che infastidiscono il nostro pranzo, non permettono di godere il sapore del cibo                                                                                                                                      Gusto. E’ il senso più importante e rappresenta il  momento che sentiamo il sapore e decidiamo il nostro piacere. Le papille gustative della lingua rispondono all’appello, decidono il nostro gusto, dolce e salato, mentre l’amaro è avvertito solo dalle cellule sensoriali presenti nella zona sottostante della lingua.

Qualcuno aveva ipotizzato un allontanamento dei giovani moderni dalla Pasta al pomodoro per rincorrere nuove tendenze  innovative a tavola, ma non è così, perché la Pasta è stata e rimarrà sempre il piatto più amato nel mondo,  una delle ricette dell’Italia culinaria più realizzate, consumate e esportate.  Protagonista di famose scene cinematografiche  che  immortalano il cibo e la vita a tavola.

Una delle più belle è quella in  “Miseria e Nobiltà “ritrae un popolo italiano “affamato” dalla guerra, in cui Totò colto da un appetito insaziabile, insieme  ai familiari, ballano felici sulla tavola mangiando con le mani degli spaghetti a più non posso i e ficcandoseli in tasca del soprabito, perché nessuno li porti loro via.

Ma in tempi in cui il cibo s’è caricato di mille ossessioni, ricordare che un semplice piatto di pasta può dare grande felicità è importante.

A cura della dott.ssa Patrizia Zinno

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Patrizia Zinno

Patrizia Zinno è biologa nutrizionista napoletana e ha lavorato per circa 20 anni presso centri di Diabetologia, di Dialisi, Ematologia e Chimica Clinica. Ora insegna Scienza e Cultura dell’Alimentazione nella Scuola Alberghiera di Scampia.