Fino al 15 dicembre sarà ancora possibile partecipare alla votazione per il proprio luogo del cuore: ad oggi l’edizione numero dieci dei “Luoghi del cuore” ha già raccolto un milione e 300mila voti.
Al 33° posto nella classifica nazionale, la Reggia di Portici è un luogo che ne racchiude in sé molti altri, infatti architettura, archeologia e scienza sono le tre anime della Reggia di Portici. Poco distante dal capoluogo partenopeo, tra le pendici del Vesuvio e il porticciolo del Granatello, la coppia reale Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia, decisero di costruire, nel 1738, la loro villa estiva.
Il sito reale di Portici si rivelò ben presto intriso di memorie sepolte: i reperti archeologici, provenienti dalle città di Ercolano e Pompei, furono sistemati nelle stanze della Reggia, formando una delle raccolte più famose al mondo e dando vita all’Herculanense Museum, inaugurato nel 1758 e meta privilegiata del Grand Tour. Nel 1872 fu istituita la Reale Scuola Superiore di Agricoltura oggi Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli.
Negli ultimi anni il sito reale è stato oggetto di numerosi restauri che hanno riportato all’antico splendore ambienti oggi di rara bellezza. La Reggia oggi racchiude: l’Orto Botanico di Portici, il Musa – Musei delle Scienze Agrarie, l’Herculanense Museum e gli Appartamenti Reali.
La decorazione realizzata in epoca carolina è sopravvissuta solo in parte alle modifiche apportate sia nei primi due decenni dell’Ottocento sia in quelli successivi all’insediamento della Scuola di Agraria.
Ma alcune testimonianze recuperate con gli ultimi restauri ci raccontano il gusto barocco dell’epoca. Con l’arrivo di Maria Amalia a Napoli il gusto per le chinoiserie subì un notevole incremento e la sua Villa estiva rimane ancora oggi una valida testimonianza: la “Sala del Biliardo”, oggi conosciuta semplicemente come la “Sala cinese”, con quadri rappresentanti costumi cinesi e grafismi in oro, rimane un esempio sorprendente del gusto dell’epoca.
È documentato che Giuseppe Bonito, famoso pittore del rococò napoletano, dipinse la volta della camera del Re tra il 1743 e il 1744. Il bellissimo soffitto a tempera raffigura la Visitazione di Maria con altre favole pastorali. La pianta della sala fu firmata, nel 1741, dall’architetto Antonio Canevari. Nella stanza erano collocati un letto e un oratorio privato. Pare che la camera da letto fosse condivisa quotidianamente con la regina Maria Amalia, usanza alquanto anomala per l’epoca.
Secondo la tradizione, questo ambiente fu scelto come Camera da letto per papa Pio IX durante il suo soggiorno a Portici (settembre 1849 – aprile 1850) ospite di Ferdinando II Borbone dopo la fuga da Roma a seguito dei moti del 1848. La funzione della Sala al tempo di Carlo di Borbone era, invece, quella di Sala di conversazione decorata nel 1746 dai pittori Cacciapuoti e de Caro. Tracce di questa decorazione compaiono al di sotto della ridipintura ottocentesca, di raffinato gusto neoclassico, risalente ai lavori di Leoconte (1812-1814) per Gioacchino Murat.
La sala dedicata a Giuseppe Canart, scultore alla corte di Carlo, ospita la splendida statua della Flora, alta circa 2 metri, un’Hera borghese emersa dagli scavi settecenteschi. Canart restaurò la statua dandole volto e corona di fiori in stile antico.
Per approfondire le bellezze della Reggia di Portici è possibile consultare il sito web ufficiale : www.centromusa.it/it/
Per votare la Reggia di Portici: www.fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore/classifica?regione=15
Articolo pubblicato il: 3 Dicembre 2020 19:33