La Pastiera è la regina delle feste in casa dei napoletani. La leggenda narra che sia nata per augurare la buona sorte e la prosperità. Ecco la ricetta e la preparazione.
La Pastiera è un dolce molto antico, irresistibile, avvolgente e ancora oggi la sua preparazione segue un vero rituale. E’ la regina delle feste in casa dei napoletani, nata per augurare la buona sorte e la prosperità ed ha mantenuto l’origine di cibo propiziatorio anche col cristianesimo.
La Pastiera rappresenta uno dei capisaldi della Cucina napoletana ed ha avuto il riconoscimento PAT, prodotto agroalimentare tradizionale campano. E’ un concentrato di gusto e bontà che non ha rivali, una torta profumata di pasta frolla ed un mix di ricotta, zucchero, uova, crema pasticcera, frutta candita e il grano che viene bollito nel latte. Da anni conquista i palati più difficili.
Oggi ci sono variazioni alla ricetta classica in provincia di Caserta, a Mondragone la Pastiera è preparata utilizzando dei tagliolini di pasta al posto della ricotta. A Salerno invece al posto del grano viene usato il riso.
Tutti gli ingredienti di cui è composto il dolce creano insieme una magia, un’ armonia inconfondibile. Il grano e le uova esaltano l’arrivo della Primavera ed in chiave cristiana il dolce diventa la celebrazione della Resurrezione di Cristo, infatti viene preparato il giovedi santo e poi mangiato solo di Domenica, il giorno della Resurrezione di Gesù.
La Pastiera è un dolce dal sapore unico la cui dolcezza è molto delicata. La sua forza è l’ equilibrio naturale che si viene a creare tra i vari ingredienti durante la preparazione, così che nessun aroma ecceda mai in un sapore piuttosto che in un altro.
Ci sono diverse leggende che accompagnano la nascita di questo tipo di dolce campano
- Una leggenda narra la presenza della sirena Partenope nel Golfo di Napoli, rappresentava il simbolo della città. E da qui ogni Primavera emergeva dalle acque per salutare il popolo e allietarlo con canti di gioia. Per ringraziarla le belle fanciulle dei villaggi, furono incaricate di consegnarle dei doni come la farina, la ricotta, le uova, il grano, l’acqua di fiori di arancio, lo zucchero e le spezie. E gli Dei con questi meravigliosi ingredienti preparavano una Pastiera saporita.
- Un’ altra leggenda è del XIV secolo abbastanza reale, che narra invece la storia di alcuni pescatori che a causa del maltempo si erano dispersi in mare ed una volta ritornati a terra, raccontarono che per sopravvivere tanto tempo, avevano mangiato della pasta vecchia fatta con grano, uova, ricotta ed aromi. Per questo motivo la Pastiera iniziò ad essere considerata un simbolo di rinascita.
- Un’altra ancora racconta che la Regina Maria Teresa d’Asburgo- Teschen, la seconda moglie del Re Ferdinando II di Borbone non rideva mai ed era sempre triste e cedendo alle insistenze del marito ad assaggiare una fetta di pastiera, non poté far a meno di sorridere, e da qui nasce il termine “magnatell’na risata” detto partenopeo.
Preparazione della Pastiera
Per il ripieno: Ricotta di bufala 400gr. Zucchero 450gr. 3 uova, Grano cotto 400gr. 1 scorza di limone, 1 scorza di arancia, 4 ml di acqua fiori di arancio, canditi 50gr. burro 30 gr. latte 400ml. Liquore strega 30ml.
Per la pasta frolla
Farina 500gr.uova2, strutto 200gr. zucchero 150 gr. sale 1 pizzico
Si prepara con 200gr. di farina, un pizzico di zucchero, 4 uova e 200gr. di burro, che sarà la base contenitore del composto preparato. Con la pasta avanzata si creano le striscioline decorative per guarnire la parte sovrastante. Cuocere la pastiera a 180° per circa 90’. Decorare poi con lo zucchero a velo.
Si fa bollire mezzo litro di latte con dentro una scorza di limone e 100 gr. di burro. Si prendono due ciotole, in una le 2 uova con 200 di zucchero, nell’altra invece si mescola la ricotta con altri 200gr. di zucchero. Mettere insieme i tre composti insieme a 2 bustine di vanillina, i canditi, mezza bottiglina di aroma fiori di arancio e la cannella ed il composto è pronto per farcire la Pastiera