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L’Associazione Scarlatti inaugura la nuova rassegna “Lo Sguardo e il Suono”

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Carlo Farina
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Carlo Farina - cura la pagina della cultura, arte con particolare attenzione agli eventi del Teatro San Carlo, laureato in Beni culturali, giornalista.

L’Associazione Scarlatti ancora protagonista di una nobile iniziativa al Palazzo Zevallos di Stigliano con la nuova rassegna pittorica/musicale intitolata “Lo Sguardo e il Suono”.

Non si arresta l’impegno sempre costante e duraturo, dopo i festeggiamenti per i primi 100 anni di attività ininterrotta, dell’Associazione Alessandro Scarlatti che scende nuovamente “in campo” per promuovere una nuova rassegna musicale intitolata, non a caso, “Lo Sguardo e il Suono”, che sarà inaugurata Martedì 21 maggio 2019 alle ORE 19.30.

SI tratta in definitiva di un inedito format composto da otto opere d’arte pittorica che sono custodite nella Galleria di Palazzo Zevallos e che saranno il punto di partenza per altrettanti 8 inediti e particolari concerti affidati a un parterre di musicisti per lo più giovani o giovanissimi che seguiranno musiche, di volta in volta, accostate a specifiche opere d’arte presenti naturalmente nel prestigioso Palazzo di via Toledo.

La connessione tra visione e ascolto sarà “narrata” in brevi preamboli e affidati a studiosi e storici dell’arte che approfondiranno i dipinti cui i concerti sono ispirati. Il primo concerto della rassegna citata, è in programma martedì prossimo 21L'Associazione Scarlatti inaugura la nuova rassegna "Lo Sguardo e il Suono" maggio alle ore 19.30 e vedrà protagonista Mara Galassi, la maggiore esecutrice di arpa barocca a livello internazionale.

Nata a Milano, ha studiato arpa moderna sotto la guida di Luciana Chierici presso la Civica Scuola di Musica di Milano, diplomandosi presso il Conservatorio di Musica di Pesaro nel 1976. Ha seguito i corsi di perfezionamento a Londra con David Watkins ed a Zurigo con Emmy Huerlimann.

Ha suonato con le orchestre della Rai di Milano e Napoli, del Maggio Musicale Fiorentino, dell’Opera di Genova ed ha ricoperto il ruolo di Altra Prima Arpa (vincitrice di concorso) presso il Teatro Massimo di Palermo dal 1980 al 1989, del Teatro alla Scala di Milano.

Dal 1984 si è dedicata all’esecuzione sull’arpa doppia del repertorio barocco.Dal 1989 è docente di arpa rinascimentale e barocca presso la Civica Scuola di Musica di Milano. Per l’occasione, proporrà un programma intitolato “Napoli, 1610″, che sarà accostato al capolavoro del Caravaggio Il Martirio di Sant’Orsola, che porta appunto la data 1610, dell’ultimo capolavoro dell’inquieto e “maledetto” artista milanese, dipinto che verrà illustrato da Antonio Denunzio, mentre il concerto sarà introdotto da Dinko Fabris.

 Napoli all’alba del secolo XVII fu città di grande sperimentazione musicale e porto di vivaci intrecci culturali, tra le più popolate d’Europa fu felicemente influenzata dalla cultura musicale spagnola grazie alla contemporanea presenza di musici italiani ed iberici presso la cappella musicale della corte vicereale.

Le accademie musicali in casa Gesualdo, la presenza di personalità come Jean de Macque, Ascanio Mayone e Giovanni Maria Trabaci, crearono un fertile terreno per la nascita di uno stile musicale fortemente innovativo che in breve si diffuse nel resto della penisola.

Se Mantova e Firenze furono la culla del nuovo canto rappresentativo, Napoli espresse la novità di stile nella musica strumentale. Infatti l’uso di strumenti quali il cimbalo cromatico e l’arpa doppia, o arpa a tre registri, favorirono molto la diffusione della nuova poetica grazie anche alle molteplici possibilità di suddivisione dell’ottava. 

Se Giovan Leonardo dell’Arpa fu il più famoso arpista napoletano al decadere del secolo sedicesimo, Ascanio Mayone fu il virtuoso d’arpa portatore del nuovo stile al nascere del diciassettesimo, e forse imparentato con quel Loise Maione (o Louis Maybon?), citato da Scipione Cerreto come famoso suonatore di liuto.

Cantore, arpista ed organista alla Chiesa dell’Annunziata, Ascanio Mayone fu anche primo organista alla Cappella Vicereale quando Giovanni Maria Trabaci  ne divenne il Maestro. Se Gesualdo raggiunse arditezze impensate nei suoi libri di madrigali, Mayone e Trabaci furono i principali esponenti di un linguaggio musicale nuovo e ricco di contrasti.

Ancora una volta e grazie all’impegno lodevole della “nostra” associazione, Napoli continua a vivere una grande stagione di cultura sia pittorica che musicale, e per questo siamo grati sempre al difficile e prestigioso lavoro dell’Associazione Alessandro Scarlatti, che contribuisce fattivamente allo sviluppo e alla promozione della cultura, sempre viva, qui a Napoli. 

Programma

  • Caravaggio, Il Martirio di Sant’Orsola, 1610
  • relatore Antonio Denunzio
  • presentazione del concerto Dinko Fabris

 Mara Galassi, arpa doppia

  • Napoli, 1610
  • Fabrizio Dentice (1539-1581)
  • Fantasia
  • Gagliarda Bella (Siena Lutebook Ms28B39)

Antonio Valente (1540-1580)

  • Il Ballo dell’Intorcia (Intavolatura de’ Cimbalo, Napoli, 1576)
  • Louis Maymon (XVI-XVII Sec.)
  • Fantasia (Codice Barberino, olim Berlin 40032, Biblioteca Jagellonska, Cracovia)

Giovan Leonardo dell’Arpa ( 1530-1602)

  • Galliarda (Ms 4.6.3, Conservatorio di San Pietro à Maiella, Napoli)
  • Jacques Arcadelt (1504 – 1568)
  • Se la dura durezza, passeggiato ( Madrigali a 5 voci libro Primo, Venezia 1603)

Ascanio Mayone (1565-1627)

  • Partite sopra Fidele (Diversi Capricci, Libro 1, Napoli, 1603)
  • Toccata IV per il Cimbalo Cromatico (Secondo Libro di Diversi Capricci per sonare, Napoli, 1609)

Giovanni Maria Trabaci (1575-1647)

  • Toccata Seconda et Ligature a 4, per l’Arpa
  • Partite artificiose sopra il Tenor di Zefiro
  • Ancidetemi pur, per l’Arpa (Il secondo Libro de Ricercate & altri varij Capricci,

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