Continuano a regalare sempre nuove sorprese gli Scavi nel parco archeologico di Pompei. Proprio nei giorni scorsi l’ultimo ritrovamento presso la Regio V, dove ha cominciato a venire alla luce una nuova casa, la Domus dei Delfini, lussuosa e raffinata dimora di fronte alla Casa delle Nozze d’Argento. Tra affreschi dai colori vivaci, si sono potuto gia’ riscontrare un pavone, un pappagallo, una pernice, caprioli, animali fantastici e appunto i delfini che danno il nome alla casa, che probabilmente apparteneva a un notabile della citta’.
Ma si tratta solo degli ultimi ritrovamenti in ordine di tempo. Infatti, sempre presso una zona della Regio V emergono edifici con tre grandi balconi. Su uno dei quali si trovano anche delle anfore del vino rovesciate, probabilmente messe ad asciugare al sole. I balconi verranno restaurati e inseriti in un percorso tutto nuovo che colleghera’ la via di Nola con il vicolo delle Nozze d’Argento.
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I ritrovamenti fatti presso gli scavi, iniziati per volere di Carlo III di Borbone, rappresentano una delle migliori testimonianze della vita dell’antica Roma. E per la maggior parte sono conservati presso il museo archeologico nazionale di Napoli ed in piccola quantità nell’Antiquarium di Pompei. La loro “modernita’” e’ sfociata in una iniziativa dello stesso parco, che consiste in una traduzione in napoletano dello studioso Carlo Avvisati, di quelli che tra i graffiti, i tituli picti e le scritte musive, trovate a Pompei in quasi 3000 anni di scavi, sono i più belli e interessanti per meglio comprendere la vita civile e politica di una cittadina romana del I secolo dopo Cristo.
L’obiettivo, spiega Avvisati, è quello di coniugare la bellezza e la sagacia della lingua di Tacito, Orazio e Ovidio, con la prontezza e la vivacità del dialetto napoletano, che della parlata latina è il discendente diretto.
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