Lo straordinario potere e la spropositata forza economica delle banche conduce il cliente, nell’ambito dei rapporti con le banche stesse, a sentirsi impotente, alla stregua di Davide contro Golia, e ciò, nella quasi totalità dei casi, lo fa desistere dall’attivare qualsiasi tipo di rimostranza o di perorazione dei propri diritti, quand’anche egli abbia il forte sospetto, se non addirittura la certezza, che l’istituto di credito abbia perpetrato o stia perpetrando abusi od illeciti in suo danno. Tutto questo nell’errata convinzione che contro il “Golia” di turno si rimarrà certamente soccombenti, dimenticando, invece, che Davide, nel noto episodio biblico, riuscì ad ammazzare il gigante avversario con l’utilizzo solo di una fionda. Orbene, continuando nella metafora, sarebbe importante sapere, per chiunque abbia un rapporto bancario in essere – ovvero anche estinto, se non è ancora maturata la prescrizione – che oggi questa fionda è offerta loro non solo dalla legislazione vigente, ma soprattutto da come tale normativa è stata applicata dalla giurisprudenza, in particolare negli ultimi tempi.
E per far giurisprudenza, come si dice in gergo, occorrono le sentenze!!
È vero che ogni situazione è diversa dall’altra e che, quindi, ciascun caso merita di essere di volta in volta massimamente approfondito come un unicum, ma è comunque possibile, in questa sede, fornire qualche consiglio utile e di carattere generale sul come affrontare per il correntista, mutuatario o cliente di una banca una situazione di criticità, soprattutto in relazione a quelle condizioni limite in cui ci si sente come stritolati dalle spire di un sistema che non lascia respiro e si teme di “perdere tutto”.
Come piu’ volte consigliato, di fronte al fondato sospetto che gli interessi pattuiti con la banca siano maggiori di quelli normativamente stabiliti è opportuno per il cliente rivolgersi ad un professionista serio allo scopo di munirsi di una perizia econometrica nella quale, all’esito di precisi calcoli, venga accertato se, nel caso concreto, si sia o meno in presenza di un contegno illecito da parte dell’istituto di credito..
Onde evitare “sorprese” è però fondamentale sapere, a questo proposito, che, all’attualità, alla luce del boom di controversie intentate contro gli istituti bancari, molti professionisti o presunti tali, al fine di lucrare il più possibile sulle spalle del malcapitato “presunto usurato”, per svolgere un’operazione di tal fatta – e quindi per effettuare una perizia econometrica – chiedano dei compensi davvero eccessivi e utilizzino metodologie di difesa sui generis che quasi mai si basano sul ricorso alla magistratura. Ma il costo della perizia non necessariamente è proporzionale con la professionalità del soggetto a cui ci si è rivolti. Serve cautela anche su questo versante, dunque. Non mettete la fionda (perizia e consulenza) in mano a uno dei tantissimi “nuovi professionisti del settore” perche’ questo strumento, se ben utilizzato (con professionalita’, esperienza e etica) nell’ambito del processo, può convincere il giudice della bontà delle proprie pretese. Ma non sempre e’ cosi’ perche’ in questo nascente e fiorente mercato ci sono players, anche stranieri, che giocano una partita che non massimizza il risultato per il cliente e soprattutto spesso non transita per le aule dei tribunali.
A tal proposito occorre stare ben attenti alle cosiddette “multinazionali delle perizie” che hanno creato, su un bisogno drammatico del cliente (…soprattutto piccoli imprenditori in difficolta’ economica o finanziaria …), una catena di multilevel marketing cioe’ un metodo di distribuzione di prodotti e servizi che ha la finalità di permettere a chiunque di diventare un distributore e di creare a sua volta una rete di distributori senza consistenti investimenti in denaro e/o professionalita’ ma soprattutto facendo selezione e reclutamento tra le reti di venditori-piazzisti dei piu’ svariati settori. Con fatturati da capogiro ! Qui non si discute della qualita’ delle perizie ma cio’ che ci lascia perplessi sono le tecniche commerciali, gli strumenti di incentivazione delle performance, le metodologie di enfatizzazione dei risultati e di engagement (coinvolgimento), tipiche dei settori dei beni di largo consumo (come quelli bancari!!) . E la disperazione del piccolo imprenditore che non riesce a pagare la rata di mutuo, sebbene largamente diffusa, non e’ un detersivo !
La tecnica commerciale seguita da queste societa’ di consulenza si basa sul prodotto-civetta della pre-analisi gratuita che e’ un vero e proprio ossimoro perche’ la metodologia di calcolo e’ la stessa per due prodotti (pre-analisi e perizia) che vogliono invece presentare come “diversi”. L’unica differenza, e qui sta l’abilita’ commerciale di queste grandi catene di vendita, e’ nel creare, per il cliente, “aspettative positive” attraverso una pre-perizia che presenta dati “leggermente ottimistici” sulla base di calcoli che tengono conto di orientamenti giurisprudenziali sicuramente non prevalenti. Ottenuto il mandato (convincendo il cliente con la pre-perizia gratuita!!), questi consulenti quasi mai si confrontano poi con perizie svolte da un CTU (Consulente Tecnico di Ufficio nominato da un giudice )perche’ nella stragrande maggioranza dei casi fanno quasi sempre in modo di arrivare a una soluzione extragiudiziale della controversia attraverso una transazione. La loro strategia prevede infatti che i rapporti bancari possono anche essere negoziati in modo non conflittuale ed ottenere vantaggi da una serrata trattativa! E a tal proposito ci piacerebbe sapere, visto che manca tra i tanti dati che spesso fanno girare nelle loro brochure, anche il numero totale delle controversie giunte a sentenze!!! Anche perche’ su questo assioma (….negoziamo e trattiamo quanto dare alla banca ma non arriviamo al confronto con il CTU e men che meno alla sentenza…..) si basa un altro fondamentale asset commerciale che ci lascia quantomeno scettici: queste grandi aziende spesso offrono, nel prezzo-onorario complessivo, anche una polizza assicurativa che copre tutte le eventuali spese di soccombenza a seguito di eventuale sentenza negativa. Sempreche’ ci arrivassero!
Ad ogni modo un pacchetto offerto da queste “industrie delle perizie” (preanalsi+ perizia+ polizza assicurativa) costa mediamente circa 4.000-4.500 euro, prezzo sicuramente fuori mercato anche perche’ deve contenere le provvigioni ai venditori-distributori (mediamente circa 500 euro per singolo cliente) della catena.
Ma il mercato, fortunatamente, se ne sta accorgendo: non si spiegherebbe diversamente il rapporto (solo il 17%!!!), sicuramente poco efficiente dal punto di vista commerciale, che sussiste (su dati analizzati in un arco temporale abbastanza ampio ), per una di queste societa’,tra perizie effettuate e il totale delle pre-analisi.
Consiglio: per essere quindi più sicuri fate affidamento direttamente a consulenti “indipendenti”, competenti del settore (….non ex venditori di enciclopedie o di mutui….), che sappiano coniugare un lavoro ben fatto con un “prezzo” onesto e che soprattutto credano nella forza della magistratura.
Vincenzo Imperatore