Le sigle Fim, Fiom e Uilm , hanno chiesto ai vertici di Leonardo la necessità di illustrare il piano dell’azienda alla Delegazione che sarà trattato il prossimo 8 marzo.
Ieri si è svolto, presso la sede di Piazza Monte Grappa, l’incontro tra Leonardo e le Segreterie nazionali Fim, Fiom e Uilm sul tema del possibile ricorso all’art.4 (Legge 92/2012) per i dipendenti in prossimità del raggiungimento dei requisiti di accesso alla pensione anticipata o di vecchiaia, dentro gli obiettivi di cambio del mix anagrafico-professionale annunciati dall’Amministratore Delegato Alessandro Profumo nel corso della presentazione del Piano industriale 2018-2022.
Infatti Leonardo aveva già comunicato la necessità di potenziare gli organici nelle attività legate alle future commesse illustrate alla stampa nei giorni scorsi oltre all’avvio del piano di ricollocazione dei dipendenti Atitech che è già partito con l’assunzione dei primi 45 lavoratori dallo scorso 1 febbraio 2018 e a seguire altri 30 ricollocati a Pomigliano D’Arco. Leonardo conferma la costituzione di un tavolo per l’analisi dei bisogni occupazionali di tutti gli altri siti italiani dell’azienda, in tutte le divisioni per trovare, entro il mese di ottobre 2018 la riallocazione di tutti i lavoratori Atitech Manufacturing rispondendo così a quanto concordato con le organizzazioni sindacali.
Inoltre l’azienda Leonardo ha annunciato di voler sottoscrivere con le Organizzazioni Sindacali un Protocollo di intesa, da cui discenderanno gli Accordi di Divisione con le relative tempistiche e modalità applicative, per fissare i criteri generali, omogenei per tutti i dipendenti eventualmente interessati ed in possesso dei requisiti necessari per prendere in considerazione la possibilità di prepensionamenti e favorire nuove assunzioni. Naturalmente l’azienda per questa manovra dovrà tener conto della sostenibilità finanziaria, disponibilità a risolvere consensualmente, ovvero volontariamente, il rapporto di lavoro nel biennio 2018-2019 da parte di quei dipendenti che, a legislazione vigente, maturino i requisiti di accesso alla pensione anticipata o di vecchiaia entro un arco temporale massimo di 48 mesi, coincidenti con la durata massima di fruizione dell’isopensione.
Inoltre ci sarà la necessità di gestire le fuoriuscite, fatti salvi gli accordi sottoscritti con i lavoratori interessati, prevedendo percorsi di trasferimento delle competenze sui nuovi assunti, per i quali verrà avviato contestualmente un piano di assunzioni che salvaguardi gli obiettivi industriali di Leonardo.
Le sigle Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto ai vertici di Leonardo la necessità di illustrare il piano dell’azienda alla Delegazione che sarà trattato il prossimo 8 marzo. L’accordo dovrà prevedere l’indicazione della la platea dei lavoratori che, pur in possesso dei requisiti, potranno uscire effettivamente, sulla base delle risorse disponibili.
Tenere conto delle tempistiche con le quali verranno modulate le fuoriuscite anno per anno, dal 2018 fino al 2022-2023. Inoltre chiedono di indicare gli incentivi messi a disposizione per la tempestiva adesione all’art. 4. Infine è necessario ricevere un preavviso per stabilire gli accordi di fuoriuscita. L’accordo sindacale sul piano di assunzioni dovrebbe partire contestualmente all’avvio del piano di prepensionamenti, per raggiungere gli obiettivi industriali e il cambio generazionale, garantendo in ogni caso almeno il mantenimento degli attuali livelli occupazionali. Bisogna comprendere se l’accordo relativo ai prepensionamenti prevede anche la possibilità di richiedere l’assunzione dei figli dei dipendenti volontari come già fatto presente in altre occasioni dalle sigle sindacali.