Dopo i recenti successi delle numerose repliche del “Ballo in maschera” di Verdi, il Teatro San Carlo mette in scena, per la sua prossima opera in cartellone, Les Contes d’Hoffmann, uno tra i titoli d’opera meno frequentati dai teatri, ma che tuttavia è dotato di un’indiscussa bellezza teatrale.
Scritta da Jaques Offenbach, del quale appunto ricorrono i duecento anni dalla nascita, su libretto di Jules Barbier, (dal dramma omonimo dello stesso Barbier e di Michel Carrè) e ispirato ai racconti di E.T.A. Hoffmann, l’opéra-fantastique sarà dunque il prossimo titolo che il Teatro di San Carlo metterà in scena dal 17 al 24 marzo, in un meraviglioso allestimento dell’Opera di Montecarlo per la regia di Jean-Louis Grinda.
Purtroppo, come spesso capita per i più grandi e sfortunati autori di grandi opere, del suo capolavoro Jacques Offenbach non conobbe mai il successo, poiché fu colto da prematura morte, avvenuta il 5 ottobre 1880 che “costrinse” il compositore a lasciare incompiuta l’opera portata a termine più tardi, con innumerevoli rimaneggiamenti, dallo stesso Ernest Guiraud e presentata all’ Opéra-Comique di Parigi, l’anno successivo alla scomparsa del suo autore.
“Questa strana storia ci parla di amore, sesso, gioco d’azzardo, omicidio e tradimenti!” – ci racconta Grinda. “Certamente … ma riguarda principalmente la condizione umana dell’artista e i sacrifici che deve fare per raggiungere il ruolo supremo di creatore. Hoffmann ha tutti i difetti della terra, ma ha talento! Un talento che gli fa paura e sta per rovinare a causa della sua dipendenza dalle donne di cui ricerca disperatamente amore, l’amore con la A maiuscola.
Nicklausse, la sua musa, non può accettare che getti via così il proprio talento e stringerà un patto con il diavolo per distrarre Hoffmann dalle donne e ricondurlo totalmente alla sua arte, ovvero alla poesia”.
Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro di San Carlo salirà uno dei nomi più grandi delle direzione d’orchestra, sarà affidato infatti a Pinchas Steinberg, il prestigioso podio del teatro San Carlo.
Direttore israeliano, apprezzato dalla critica internazionale per la forza, la finezza e la profondità interpretative delle sue letture sia in ambito sinfonico che operistico, torna al Massimo napoletano all’età di 73 anni, dopo aver diretto nei teatri più belli e importanti del mondo, e inciso per le etichette più esclusive i brani che hanno fatto la storia della musica lirica e sinfonica.
Annovera John Osborn e Eric Fennell, che si alterneranno nel ruolo di Hoffmann, Maria Grazia Schiavo e Daniela Cappiello in quello di Olympia, Alex Esposito e Fabrizio Beggi (Lindorf/Coppélius/Dr. Miracle/Dapertutto), Nino Machaidze e Federica Vitali (Antonia), Josè Maria Lo Monaco (Giulietta), Michela Antenucci (Stella), Annalisa Stroppa e Laura Verrecchia (Nicklausse/La Muse), Orlando Polidoro (Andrès/Cochenille/Frantz/Pittichinaccio), Roberto Abbondanza(Crespel), Enrico Cossutta (Spalanzani), Fabio Zagarella (Hermann/Schlémil), Pasquale Scircoli (Nathanaël), Italo Proferisce e Enrico Di Geronimo (Luther), Federica Giansanti (La mère d’Antonia). Maestro del Coro Gea Garatti Ansini. Lo spettacolo vede la partecipazione anche del Balletto del Teatro di San Carlo.
Articolo pubblicato il: 10 Marzo 2019 9:14