Il Governo ha ottenuto la fiducia in Senato con 156 voti a favore (la cosiddetta “maggioranza semplice”), ma non sono mancate le polemiche sulla lunga “maratona” nell’aula di Palazzo Madama. Una di queste coinvolge la Senatrice a vita Liliana Segre, giunta a Roma per votare la fiducia al Governo giallorosso nonostante i suoi 90 anni.
A Matteo Salvini (che aveva concluso il suo intervento dicendo che “i Senatori a vita non muoiono mai o muoiono troppo tardi”, traendo spunto da una citazione di Beppe Grillo, fondatore del Movimento 5 Stelle), Segre ha risposto così dopo aver parlato con lo stesso leader della Lega, mostrando ancora una volta garbo e classe:
A prendere le distanze dopo l’intervento di Salvini era già stata la stessa presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati: “Non mi sono sembrate appropriate le sue osservazioni”, ha detto rivolgendosi al leader leghista e definendo le parole pronunciate “totalmente irrispettose”.
Da sottolineare, infine, che non è purtroppo la prima volta in cui la Senatrice a vita Liliana Segre (superstite dell’Olocausto e testimone della Shoah italiana) viene coinvolta in polemiche che partono dalla Lega.
Articolo pubblicato il: 21 Gennaio 2021 10:57