Il Festival Barocco Napoletano ha decretato ancora una volta un grande successo di pubblico, proponendo alcuni brani tratti da “Lo frate nnammurato” di Pergolesi; protagonista della serata, il bravo ed elegante mezzosoprano Emanuela Coraelia De Rosa.
Il Festival Barocco Napoletano, giunto alla sesta edizione, è ormai una realtà viva e consolidata a Napoli, e lo testimonia fortemente la numerosa affluenza di pubblico che di anno in anno aumenta sempre più, riempiendo la prestigiosa Sala del Toro Farnese del Museo Nazionale di Napoli, sede storica di questo prestigioso e fortunato Festival di Musica Barocca Napoletana.
Anima e tassello fondamentale di una Napoli che cerca di ritrovare o almeno di ricreare i suoi antichi fasti di capitale europea settecentesca, sempre di lunedì e sempre alle ore 18.00, si rinnova questa magica atmosfera grazie all’impegno competente, costruttivo e professionale, dettato da una forte passione, del Presidente del FBN dott. Massimiliano Cerrito che coinvolge un cospicuo numero di valenti e soprattutto giovani artisti, che rispondono compatti e numerosi all’appello, lasciando sempre un ricordo lieto e indelebile al fortunato pubblico presente.
Proprio come è successo lunedì 16 gennaio 2023, in occasione del secondo appuntamento in cartellone che ha aperto il nuovo anno con un interessante e particolare concerto “La donna in Pergolesi, tra astuzia e borghesia” dove sono stati eseguiti alcuni brani tratti dalla celeberrima opera “Lo frate nnammurato” di Giovan Battista Pergolesi.
Dopo la preziosa e coinvolgente presentazione del magistrato e musicologo cultore del melodramma Eduardo Savarese, che ci ha introdotto abilmente nel mondo settecentesco di Pergolesi, che con questa opera buffa debuttò a Napoli il 27 settembre 1732, al Teatro dei Fiorentini, fondato nel 1618 e oggi completamente scomparso, per far posto ai lavori di costruzione del nuovo rione Sanità (diventò prima un cinema e poi indegnamente una sala da “bingo”), la “parola” è passata al bravissimo quartetto composto da Cristiano Pennone (contrabbasso), Salvatore Scafarto (chitarra), Adrianalfonso Pappalando (flauto) ed Emanuela Coraelia De Rosa (nella foto), eccellente ed elegante mezzosoprano che ha animato il pomeriggio non solo con la sua bella e convincente voce, dal timbro leggero, gradevole e soave, ma anche con la sua perfetta presenza scenica, pienamente a suo agio nel cantare e recitare i brani in programma, compresa la delicata e gradevole villanella proposta come bis, richiesto a gran voce da un pubblico entusiasta, soddisfatto ed emozionato.
Questo vuol dire che il successo decretato dal Festival Barocco Napoletano, completamente gratuito, probabilmente andrebbe valutato, segnalato e promosso anche da enti lirici importanti come ad esempio quello del Teatro San Carlo, con una programmazione barocca regolare, costante e produttiva della preziosissima e unica Scuola Musicale Napoletana, un vero e proprio patrimonio mondiale che tutto il mondo ci invidia e che ha fatto grande Napoli durante la dominazione borbonica.
Se solo volessimo mettere in scena tutte le opere settecentesche composte da tutti i musicisti che animavano la vita artistica della città partenopea, già dal Seicento, come Alessandro e Domenico Scarlatti, Francesco Provenzale, Leonardo Vinci, Niccolò Jommelli, Francesco Durante, Giovanni Paisiello, Domenico Cimarosa, Niccolò Piccinni, Tommaso Traetta, Nicola Porpora, Domenico Sarro, Georg Friedrich Haendel e così via, si potrebbero riempire per 365 giorni all’anno, tutti i teatri più importati presenti a Napoli, con una lusinghiera e incredibile programmazione in una Napoli tutta da riscoprire.
Non è un miraggio, non è un’utopia, ma solo la realizzazione di un progetto costruttivo, impegnativo e grande che questo significativo Festival vuole a tutti i costi realizzare.