Sempre più in primo piano, la brava attrice Lucia Oreto. L’apprezzata artista che nel nome della sua infinita passione per il teatro e nel segno della storicizzata formazione teatrale “Trio San Carino”, continua ad essere protagonista di tanti momenti di teatro sempre vivi nel cuore di ogni napoletano.
Dopo aver racchiuso anche in un libro ( Il Trio San Carlino) la sua avventura artistica con gli indimenticabili Pasquale Esposito (ultimo Don Anselmo Tartaglia) ed Antonio Sigillo (ultimo Pulcinella), compagni di viaggio in svariati teatri italiani e stranieri, Lucia Oreto, continua senza sosta nella sua missione all’insegna delle celebri maschere di Pulcinella, Tartaglia e Colombina. Capace di spaziare dal teatro comico napoletano a quello più impegnato ed ancora, dai grandi registi teatrali alle fiction Rai, la trascinante Oreto ha anche messo a punto un progetto rivolto al sociale intitolato. “Sposa bambina la femminilità violata” diviso tra la poesia, la narrazione e l’arte pittorica. Siciliana di nascita ma napoletana d’adozione nonchè diplomata al Liceo Linguistico Internazionale di Napoli, l’attrice Lucia Oreto, ha avuto tante esperienze in teatro. Tra queste, quella con la Compagnia dello storico Sannazaro di Luisa Conte. Tra l’altro, ha interpretato la parte della mamma del carbonaio nel noto film ”Io speriamo che me la cavo ” con Paolo Villaggio. Attualmente, oltre ad essere impegnata per la rivalutazione della Commedia dell’Arte e dei personaggi che ruotano intorno alla maschera di Pulcinella, Lucia Oreto, è attivissima per una serie di spettacoli tutti imperniati sulla storia di Napoli, dedicati ai turisti ed agli spettatori di tutto il mondo. Divisa tra l’arte, la storia teatrale partenopea ed il sociale, Oreto, rappresenta al meglio quell’anello di congiunzione tra la grande tradizione del teatro popolare napoletano e le forme di spettacolo di moderna matrice.